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Politica
Dopo Sanremo, chi fa le valigie. Salta il direttore di Rai1 Coletta



Di Sempione Mazzini
La voce della coscienza in casa Rai


Il miracolo non c’è stato. La serata finale del festival di Sanremo 2021, che ha segnato il trionfo meritato dei Maneskin, ha raccolto su Rai1 13 milioni 203 mila telespettatori pari al 49.9% di share nella prima parte, 7 milioni 730 mila con il 62.5% nella seconda. Niente da fare nella partita con l’edizione 2020 quando, senza dividere gli ascolti in due, la serata finale, quella vinta da Diodato, venne seguita in media nel suo complesso da 11 milioni 476mila spettatori con il 60.6% di share.

Ripetere il successo dello scorso anno, targato Teresa De Santis (il direttore donna fatto fuori alla nascita del governo PD-M5S), non era oggettivamente semplice, considerate l’assenza di pubblico e tutte le restrizioni dettate dall’emergenza Covid. Ma qualcosa nella direzione d’orchestra generale è andato storto e solo a corsa avviata si è cercato di mettere una pezza in tutti i modi, spaziando dai palloncini fallici alle corone di spine in piena Quaresima.

A suon di (buon) rock, questo è il Festival degli addi. Non ci sarà un Ama-ter, dal momento che Amadeus, al secolo Amedeo Sebastiani, ha già annunciato che non sarà lui a condurre l’edizione 2022. “Non ci sarà un Amadeus ter, Fiorello ed io lo avevamo già deciso. Se un giorno la Rai vorrà affidarci ancora Sanremo, magari prima di compiere settant’anni, ne parleremo. Ma non farò il terzo Festival consecutivo”, era stato il suo arrivederci.

Chi dovrebbe dire addio è anche il direttore di Rai1, Stefano Coletta, altro nome catapultato da Rai3 alla rete ammiraglia sull’onda della lottizzazione giallorossa. Non a caso, proprio oggi, Coletta è uscito a tutta pagina sulla Stampa dicendo che la Rai ha bisogno di volti nuovi e che mancano budget e coraggio. Il volto nuovo potrebbe essere proprio quello del suo sostituto, dal momento che il budget risente sicuramente dei pessimi ascolti della Rete e del Tg1.

Per cercare di porre un freno a questo rinnovamento, qualcuno (si vocifera in casa M5S) ha fatto circolare la notizia che Mauro Masi, già ad Rai in epoca berlusconiana, potrebbe essere l’uomo indicato da Mario Draghi e Giancarlo Giorgetti per risollevare le sorti di viale Mazzini. Al momento più una boutade che una notizia. Un rumors legato all’altro eccellente addio: quello dell’amministratore delegato Fabrizio Salini ormai giunto alla fine naturale del suo triennale mandato.

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    festival sanremo addii chi se ne va





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