Politica
Draghi al Quirinale, elezioni nel 2022. Svolta Letta dopo le Amministrative
Di Alberto Maggi
Conte presidente del Senato, Bersani 'pontiere' tra M5S e i centristi Renzi-Calenda. Il piano del leader del Pd
Non a caso questa mattina Letta ha ribadito che "la coalizione ampia è vincente", segno che la strada è quella: costruire una sorta di nuovo Ulivo, a guida Pd, che vada dai 5 Stelle di Giuseppe Conte fino ai centristi di Matteo Renzi e Carlo Calenda. Un progetto nel quale, spiegano fonti Dem, gioca un ruolo chiave Pierluigi Bersani, una sorta di collante che dovrebbe aiutare Letta e i vertici del Pd a tenere insieme i pentastellati e i centristi. "Il potere logora chi non ce l'ha", sottolineano dal Nazareno, "e senza una riforma proporzionale alla fine Italia Viva e Azione, ma anche +Europa, capiranno che servirà un'intesa ampia per fermare Salvini e Meloni".
In questo scenario Letta stesso sarebbe il naturale candidato premier come costruttore e federatore di un rassemblement di Centrosinistra che si apre alle istanze ecologiste e liberaldemocratiche. Serve però un "contentino" a Conte e dal Pd già spiegano che per l'ex presidente del Consiglio sarebbe pronta la poltrona di presidente del Senato, in caso ovviamente di vittoria elettorale. La poltrona di seconda carica dello Stato darebbe al M5S e al suo leader un peso significativo nelle istituzioni, isolando le voci contrarie come quella dell'ex sindaca di Roma Virginia Raggi.
Ovviamente per l'altro uomo forte del Movimento, Luigi Di Maio, sarebbe pronta la conferma nella squadra di governo, forse sempre alla Farnesina come ministro degli Esteri. Il quadro si chiude con il ruolo determinante di Draghi al Quirinale che accompagnerebbe il governo Letta in Europa nell'attuazione e nell'implementazione del Pnrr. Insomma, l'effetto Amministrative si sta già facendo sentire con Letta che ha aperto allo schema finora sostenuto da Giorgetti e Meloni di Draghi presidente della Repubblica ed elezioni nel 2022. Altrimenti, escluso il Mattarella-bis, il pericolo è quello di un'impasse clamorosa a febbraio che potrebbe bloccare il Parlamento per settimane.