Politica

Chi è Paolo Signorelli, portavoce di Lollobrigida ed ex Irriducibile laziale

di Redazione

Il nonno omonimo di estrema destra e dieci anni in galera (poi assolto)

Paolo Signorelli, nato nel 1986, è stato molto vicino al nonno omonimo

Paolo Signorelli, portavoce del ministro delle Politiche Agricole Francesco Lollobrigida, finito nella bufera per le frasi anti-semite, è un giornalista pubblicista e ha avuto diverse esperienze professionali — nel suo curriculum cita News Mediaset, AdnKronos e il Tempo — e nella comunicazione politica per parlamentari di Fratelli d'Italia ma a Roma è noto soprattutto per le cronache calcistiche della Lazio su Radio Incontro Olympia.

Suo nonno, omonimo (Paolo Signorelli come lui nato a Roma il 14 marzo 1934 e morto sempre a Roma il 1º dicembre 2010) è stato esponente ideologico dell'estrema destra, ha militato prima nel MSI e poi è stato uno dei massimi esponenti di Ordine Nuovo e del Fronte Sociale Nazionale, da cui si è successivamente allontanato. Nel direttivo del Centro studi Ordine Nuovo, di cui era presidente Pino Rauti, Signorelli rivestiva funzioni di coordinamento sul piano operativo.

Ma torniamo al nipote portavoce del cognato della premier Giorgia Meloni. Tifoso biancazzurro, è stato in gioventù un esponente degli Irriducibili nel periodo in cui Fabrizio Piscitelli “Diabolik” era ritenuto il leader della Curva Nord. Il nonno fu arrestato più volte nelle inchieste sui Nar per l’omicidio dei giudici Amato e Occorsio e per la strage di Bologna. Ha trascorso dieci anni in cella. Condannato in primo grado a tre ergastoli, è stato poi assolto definitivamente da tutte le accuse: solo la sentenza per associazione sovversiva e banda armata è stata confermata.

Anche dopo la sua morte — avvenuta nel 2010 — i figli Silvia e Luca hanno denunciato come i magistrati continuassero a indicarlo quale ispiratore delle formazioni di estrema destra: nelle motivazioni dell’ultima sentenza sulla strage di Bologna è stato citato 250 volte. Paolo Signorelli senior ha descritto le sue vicende processuali nel libro Professione Imputato: pure Amnesty International denunciò le condizioni della sua detenzione. 

Il nipote Paolo Junior, nato nel 1986, gli è stato molto vicino negli ultimi anni e lo ha ricordato come "una persona di un’immensità che può essere capita solo da chi effettivamente lo ha conosciuto. Ovviamente era un tifoso della Lazio, ma ha “sprecato” la maggior parte delle sue energie nel perseguire il suo ideale politico, i suoi valori, a non abbassare mai la testa di fronte a nulla nonostante ci abbiano provato in ogni modo a farlo cadere".

Amico di Gabriele Sandri, il tifoso ucciso da un poliziotto, e di Paolo Di Canio, Paolo junior ha contestato in alcune interviste il presidente Lotito e i provvedimenti del prefetto Gabrielli. Francesco Lollobrigida è stato legato a Ferdinando, zio del  portavoce e parlamentare missino di Viterbo, scomparso due anni fa, ed ha manifestato più volte sostegno alla tifoseria laziale: è intervenuto anche per chiedere di permettere funerali pubblici di “Diabolik”, il capo ultras accusato di narcotraffico assassinato nel 2019. Il giovane Paolo Signorelli viene considerato un astro nascente di Fratelli d’Italia. È già stato nello staff di Lollobrigida nel 2021, poi è diventato portavoce del capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato Tommaso Foti fino ai primi di marzo quando ha iniziato a seguire la comunicazione del "cognato d'Italia".

Il nonno era laureato in scienze politiche ed è stato docente al liceo classico Gaetano De Sanctis di Roma. Ragazzino durante la seconda guerra mondiale, fu leader del FUAN-Caravella (gli universitari missini) a Roma. È stato tra i fondatori del Centro Studi Ordine Nuovo, uscendo dal Movimento Sociale Italiano nel 1957. Rientrato con Pino Rauti nel 1969, fu eletto nel comitato centrale del partito. Nel 1976, espulso dal MSI, fu uno dei dirigenti del Movimento politico Lotta Popolare.

Ha collaborato con i periodici Anno Zero e Costruiamo l'azione, che nel 1978 divenne un movimento. È stato colonna portante del Fronte Sociale Nazionale e tra i fondatori del Laboratorio politico Forza Uomo di cui era presidente. Ha scritto nel 1996 un libro dal titolo indicativo "Di professione imputato", nel quale sottolinea di essere diventato "disoccupato di Stato" a seguito delle vicende giudiziarie che lo hanno colpito. Ha diretto per anni la rivista Giustizia Giusta che ancora oggi dà voce alle "vittime" degli errori del sistema giudiziario italiano. Su di lui, il giornalista Giuliano Compagno ha pubblicato un libro, dal titolo, appunto, Paolo Signorelli.

Il fratello maggiore, Ferdinando Signorelli, fu senatore del MSI e di AN dal 1984 al 1996.