Editoria, Crimi: "Tagli? Li chiediamo da 10 anni. No punizione ai giornali"
Il sottosegretario con delega all'Informazione e all'Editoria, Vito Crimi, nega che il taglio ai finanziamenti pubblici all'editoria sia una punizione ai giorna
Il sottosegretario con delega all'Informazione e all'Editoria, Vito Crimi, nega che il taglio ai finanziamenti pubblici all'editoria sia una punizione ai giornali. "Lo poteva essere se arrivava adesso, ma noi lo abbiamo detto dieci anni fa, noi nasciamo con una proposta: l'abolizione dell'ordine dei giornalisti e il taglio del finanziamento ai giornali", ha detto Crimi in un'intervista al Gr1, "quindi abbiamo un mandato forte e netto". Il sottosegretario ha spiegato che con l'emendamento alla manovra viene garantita "una progressivita' in base alla quale un giornale che oggi prende un milione di euro di contributi vedra' ridotto al primo anno di solo il dieci per cento il proprio contributo". "Ricordiamoci che il contributo diretto dello Stato lo prendono 150 aziende (editoriali) a fronte di circa 18 mila testate, una piccolissima platea", ha sottolineato Crimi. I fondi risparmiati, ha assicurato il sottosegretario, "rimangono nel fondo per il pluralismo che vuole garantire un sostegno a tutti, non solo ad alcuni editori".
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