Politica
Elena Centemero (FI): "Stiamo facendo una buona legge elettorale"

Legge elettorale e dopo voto nell'analisi della deputata di Forza Italia
Elena Centemero -Forza Italia- è in Commissione Affari Costituzionali alla Camera e Presidente della Commissione Equality and Non Discrimination del Consiglio d'Europa e sta seguendo l’iter della nuova legge elettorale.
D: In questi giorni si parla di possibile convergenza tra La Lega e i Cinque Stelle dopo il voto? Voi ne fareste parte?
R: Tra Fi e la Lega c’è un antico legame e al nord governiamo insieme in molti comuni, in Lombardia, Veneto e Liguria, quindi ritengo che tale sintonia si manterrà anche a livello nazionale. Nessuna convergenza invece tra FI e M5S: noi siamo un partito moderato. Saranno le italiane e gli italiani a decidere i risultati elettorali. Poi il Capo dello Stato darà l’incarico esplorativo ad un rappresentante del partito di maggioranza relativa, questa è la democrazia.
D: La Lega e FI paiono pensarla molto diversamente sulla UE. Come farete ad andare d’accordo?
R: Penso che si possa trovare un punto di equilibrio anche su questo tema. Noi siamo conviti che l'Unione Europea debba essere più vicina alle cittadine e ai cittadini, e da sempre il Presidente Berlusconi è stato contrario alle politiche di austerità. E poi riteniamo che i flussi migratori incontrollati debbano essere seriamente e realmente regolamentati.
Siamo convinti che gli Stati di frontiera come Italia, Grecia, Malta debbano essere maggiormente ascoltati a Bruxelles. Su questo punto la pensiamo allo stesso modo.
D: Secondo lei i Cinque Stelle come si possono collocare politicamente?
R: Né a destra né a sinistra: raccolgono il forte malessere del Paese e l'incapacità di certa politica.
D: Mi dia un giudizio su come hanno governato finora.
R: Non hanno mostrato capacità di governo. Penso ad esempio al caso di Roma con Virginia Raggi. I cassonetti di immondizia sono la rappresentazione plastica della loro capacità di governare.
D: Come vanno i lavori sulla nuova legge elettorale?
R: Stiamo impegnandoci molto e a ritmi serrati. La legge è buona e la rappresentanza è il fattore centrale. Per questo ritengo positive le norme antidiscriminatorie, che permettono a donne e uomini di assumersi insieme la responsabilità delle scelte per il Paese. Oggi le donne hanno un ruolo centrale nell'economia, nella cultura, nello sport, nella famiglia, nell'educazione dei figli. É inaccettabile che le norme antidiscriminatorie siano sottoposte a voto segreto: dicano con chiarezza e trasparenza che le donne e gli uomini non hanno le stesse possibilità di partecipare alla vita politica dell'Italia.
D: Per quale motivo?
R: Perché mentre per i partiti grandi come FI e Pd la rappresentanza di donne e uomini è un tema non in discussione per i partiti piccoli no. Spero che non ci ostacolino essendo formati soprattutto da uomini.
D: Come si declina praticamente questa “rappresentanza” ?
R: Con una alternanza nei nominativi e poi con la presenza massima del 60% di un solo genere (donne o uomini) nei capilista e nei collegi.
D: Le preferenze non sono previste…
R: Le preferenze sono state in passato anche accusate di produrre malaffare politico. Non dimentichiamoci che furono abolite dopo Mani Pulite e quanto successo con alcuni consiglieri regionali. La retorica delle preferenze va superata.
D: Ma permane un “listino” di nominati dai partiti…
R: Sono sempre i partiti che propongono i candidati in forme diverse, ma saranno questa volta le elettrici e gli elettori a votare i collegi uninominali e circoscrizionali, dunque ad scegliere i loro rappresentanti.