Elezioni 2018 Centrodestra, la 'quarta gamba' nasce zoppa. Chi resta fuori
Elezioni 2018 Centrodestra, mezzo flop di Berlusconi con la 'qurta gamba'
''Porte aperte a tutti'', è la frase ricorrente. L'obiettivo dichiarato è ''dare rappresentanza'' ai moderati di centro e sfondare il 3% imposto dal Rosatellum e "aiutare la coalizione di centrodestra a vincere le politiche" ''per tornare a governare il Paese''. Ma la mission non si esaurirà con le prossime elezioni, si guarda più avanti. E saranno benvenuti tutti coloro che ancora non hanno deciso con chi schierarsi, purchè ''condividano gli stessi valori e programmi''. ''Oggi inizia un percorso comune per stare insieme non nei prossimi mesi, ma nei prossimi anni'', assicura Raffaele Fitto. ''Non siamo e non vogliamo essere una sommatoria di sigle, ma un soggetto politico inclusivo'', assicura Saverio Romano, che lancia un messaggio all'ala cattolica, formata dall'Udc di Lorenzo Cesa e a 'Energie per l'Italia' di Stefano Parisi, ancora alla finestra.
Nasce la cosiddetta quarta gamba, la nuova aggregazione fortemente voluta da Silvio Berlusconi e Niccolò Ghedini, per controbilanciare il fronte sovranista Lega-Fdi e scongiurare il pericolo di una 'salvinizzazione' della coalizione. A tenerla a battesimo in una conferenza stampa all'Hotel Minerva, questa mattina, sono i soci costituenti Saverio Romano di 'Cantiere popolare', Fitto di 'Direzione Italia', Enrico Costa, leader dei liberali, Flavio Tosi di 'Fare!', Enrico Zanetti di Scelta civica, Maurizio Lupi e Roberto Formigoni, capofila degli esponenti di Ap, freschi di divorzio da Angelino Alfano. A sorpresa, manca all'appello Gaetano Quagliariello e la sua assenza pesa, eccome, visto che è stato uno dei primi sponsor dell'iniziativa.
Qualche ora dopo, infatti, il leader di 'Idea' annuncia con una nota lo strappo e rende amaro il debutto ufficiale: ''Come è noto, 'Idea' era disponibile a un accordo tra tutte le realtà che si proponevano di allargare i confini del centrodestra, se si fosse trattato di un accordo federativo tra diversi e non della creazione di un nuovo partito". Al lancio del 'quarto petalo' è Costa a fare gli onori di casa. Principale promotore del progetto, l'ex ministro di Ap ci tiene a ricordare il vero king maker dell'operazione di allargamento: ''Se noi oggi siamo qui, è grazie a una persona che sei mesi fa ha indicato la traiettoria al centrodestra e ha parlato per primo di una coalizione ampia e inclusiva: sto parlando di Silvio Berlusconi. Ci tengo a dirlo, perchè questo il perimetro che ci siamo dati''.
In una sala gremita tanti i 'revenant', per lo più ex di Fi e qualche faccia nuova, viene comunicato l'organigramma del soggetto centrista, basato su un 'tridente': Fitto presidente, Romano vice e Maurizio Lupi coordinatore. Ad ascoltare i leader della 'quarta gamba', vari parlamentari, soprattutto ex di Forza Italia. Tra questi, i deputati Giorgio Lainati e Giovanni Mottola, entrambi passati da Ala di Denis Verdini ad Ap. Ma ci sono pure Giuseppe Galati, i fittiani Cosimo Latronico e Daniele Capezzone, il senatore Francesco Colucci. Dopo l'intervento finale di Fitto viene scoperto il simbolo: la scritta bianca 'Noi con l'Italia' spicca al centro del cerchio con sfondo blu e una striscia tricolore in basso.
"Siamo all'interno della coalizione di centrodestra e siamo pronti a dare il nostro contributo con la schiena dritta", garantisce Lupi, che aggiunge: ''Oggi inizia un percorso nuovo, no a una federazione, noi offriamo una proposta politica nuova. C'è bisogno di riavvicinare la gente alla politica, per questo diciamo no a scontri tra tifoserie. Rimettiamoci in gioco con la propria faccia. Romano non ha dubbi: ''Siamo un soggetto politico inclusivo. Giovedì inaugureremo la nuova sede e faremo in modo che diventi la casa di tutti". Della partita doveva essere anche 'Energie per l'Italia', che non ha ancora sciolto la riserva. E, raccontano, continuano le trattative pure con i 'cattolici' di Cesa.
Il leader di 'Cantiere popolare' ne approfitta per rivolgersi proprio a chi non ha ancora deciso con chi stare: "La porta è aperta, non ci siamo fermati qui. Saranno benvenuti tutti gli amici che sono titubanti". ''C'è chi fa una politica populista, noi siamo per la concretezza e la serietà", dice Tosi che indica i prossimi traguardi: ''Noi puntiamo al 5-8%, vogliamo essere un valore in più della coalizione per arrivare al 40% e consentire al centrodestra di vincere le elezioni e governare il Paese''. Gli fa eco Fitto: ''Abbiamo una presenza capillare sul territorio, dal Friuli alla Sicilia, fatta di persone vere, in carne ed ossa. Il nostro fine non sono le prossime elezioni, il nostro obiettivo finale è dare rappresentanza politica un'area del Paese precisa. Noi siamo il volto rassicurante ed equilibrato di questa coalizione, per questo non dobbiamo litigare e scontrarci con nessuno''.