Politica
Elezioni 2018, Renzi corteggia i cattolici. E incorona Gentiloni premier

Elezioni 2018, Renzi spinge Gentiloni
Renzi corteggia cattolici, centrodestra non moderato
A quattordici giorni dalle elezioni Matteo Renzi punta ancora di piu' sul voto dei cattolici. Per raggiungere l'obiettivo di portare il Partito democratico ad essere il primo partito italiano e il primo gruppo del nuovo Parlamento (traguardo "a portata di mano", sostiene) il segretario dem si rivolge "alle donne e agli uomini del mondo cattolico" e li mette sull'avviso: "Siamo a un bivio - dice incontrando piu' di mille sostenitori al liceo Massimo di Roma - il centrodestra non e' a trazione moderata, non e' guidato dagli amici di Angela Merkel ma dagli amici di Marine Le Pen. Loro non sono moderati, noi siamo quelli del Terzo settore". E parla di Gentiloni come possibile premier: "Decide Mattarella, lui si giocherà le sue carte".
Poi rincara la dose escludendo qualsiasi ipotesi di accordo per un eventuale governo di larghe intese con M5s o la Lega (che traina, afferma, la coalizione che forma con Forza Italia e Fratelli d'Italia): "La stabilita' del Paese non vale un accordo con gli estremisti, non possiamo lasciare l'Italia dopo tutti i sacrifici che abbiamo fatto a degli estremisti". Un invito lo rivolge anche a tutto l'elettorato di sinistra, ribadendo che il voto dato al partito di Bersani e D'Alema finirebbe con il favorire di nuovo l'estremismo. "Dobbiamo scrollarci di dosso la rassegnazione e la stanchezza" e condurre il resto della campagna elettorale con orgoglio rivendicando quanto fatto negli ultimi cinque anni. "Se il Paese sta meglio - incalza - il merito e' degli italiani ma anche di chi ha scelto di fare riforme - in alcuni casi venute bene in altri meno - che hanno portato l'Italia a crescere; e questa cosa l'ha fatta il Pd". Su scuola, lavoro e famiglia si dice poi pronto a un confronto con gli avversari. E se questi continueranno a rifiutare un dibattito pubblico, annuncia, "faremo un confronto con gli ologrammi di Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Luigi Di Maio".