Elezioni 2018 sondaggi: Pd, M5S, Forza Italia sovrastimati. Ecco i veri dati
Elezioni 2018 sondaggi, ecco cosa dicono in Parlamento degli ultimi sondaggi su elezioni politiche 2018
Elezioni politiche 2018 sondaggi. Attenzione ai sondaggi sulle elezioni politiche.
Nelle ultime settimane abbiamo assistito all'avanzata di Forza Italia che ha superato la Lega, alla tenuta del Movimento 5 Stelle e alla discesa del Partito Democratico. Stanno davvero così le cose?
Tra i parlamentari di tutti gli schieramenti qualche dubbio c'è. Non che i sondaggi non siano effettuati correttamente, ci mancherebbe altro, ma la sensazione diffusa è che considerando le metodologie di rilevamento dei dati, dove internet è sempre più preponderante, i valori reali possano essere differenti rispetto a quelli stimati dai vari istituti demoscopici.
Ad esempio il Movimento 5 Stelle, forte in particolare tra i giovanissimi ma molto meno tra gli anziani, potrebbe essere sovrastimato di un 2-3% considerando anche gli ultimi risultati alle Amministrative della scorsa primavera quando, soprattutto al Nord, i grillini di fatto sono rimasti fuori dai giochi.
Anche nel Centrodestra i conti potrebbero essere diversi. E' indubbio che l'ascesa di Forza Italia abbia coinciso con il ritorno in televisione di Silvio Berlusconi (ogni sera il Tg5 di famiglia gli dedica un bel servizio) ma gli azzurri rispetto alla Lega sono un partito mediatico e molto meno radicato sul territorio, senza considerare l'interesse crescente per Matteo Salvini al Centro-Sud (ad esempio il successo per gli ultimi appuntamenti a Roma e a Foggia). Ecco perché tra i parlamentari leghisti regna la "calma" e la "serenità" nonostante il sorpasso da parte dell'ex Cavaliere. E in molti scommettono sul fatto che Lega Forza Italia, in realtà, siano alla pari intorno al 15%. Anzi, per qualcuno il Carroccio - se si votasse domenica - sarebbe il primo partito del Centrodestra. Qualche dubbio anche sul superamento del 5% da parte di Fratelli d'Italia c'è.
Per quanto riguarda il Partito Democratico il timore diffuso tra i deputati e i senatori dem è che il valore stimato dai sondaggi ufficiali sia "fin troppo generoso". L'impressione è quella di essere ormai poco sopra il 20% con Liberi e Uguali di Pietro Grasso in rotta verso il 10%.
Ultima considerazione. Quello che forse i sondaggi non rilevano e la grande frammentazione del voto, quella voce "altri" che molti stimano al 3 o 4%. Tante sigle che non arriveranno al 3%, salvo miracoli, ma che insieme contribuiscono a indebolire i grandi partiti. Molto forte sarebbe CasaPound, reduce dall'expolit a Ostia, molto meno - restando a destra - Forza Nuova. A sinistra, invece, potrebbe raccogliere oltre l'1% il Partito Comunista di Marco Rizzo. Insomma, tanti voti ai piccoli partiti favoriti dal proporzionale (preponderante nel Rosatellum 2.0) che spesso non vengono intercettati dai sondaggi.