Elezioni collegi uninominali, il ''taglia e cuci' favorirà il Pd?
Elezioni collegi uninominali disegnati entro il 30 novembre. I sospetti
Entro il 30 novembre il ministero dell'Interno deve completare la definizione dei collegi uninominali previsti dalla nuova legge elettorale. Dietro le quinte infuriano le polemiche e i sospetti, soprattutto da parte dei 5 Stelle che temono da parte del Pd un "aggiustamento" che tenda a favorire Matteo Renzi. Stando alle modifiche della popolazione in questi anni, rilevate dall'Istat, sicuramente cresceranno di un collegio le circoscrizioni Lombardia 1 e 2, Veneto 1 e 2; guadagnerà 2 collegi l’Emilia Romagna; ne perderà altrettanti l’Umbria; ben 3 verranno tolti alla Basilicata e 1 alla Sicilia. Questo 'taglia e cuci' è destinato a coinvolgere quasi metà dell’intero corpo elettorale. A insospettire i grillini è la stessa legge che conceda larghi margini di manovra all'esecutivo: il 20% in più o in meno rispetto alla media nazionale che dovrebbe essere di 260mila elettori per ciascun collegio. Il governo quindi potrà disegnare alcuni collegi da 210mila aventi diritto e altri da 310mila, ricollocando intere città a suo insindacabile giudizio. Il timore, presente anche nella Lega e in generale nel Centrodestra, è che il Pd 'sistemi' i nuovi collegi per uscire favorito dalle urne. Se ad esempio a Milano un collegio fosse a forte rischio per i Dem, spiegano dalle opposizioni, basterebbe spostare i confini di qualche chilometro e di qualche migliaio di voti prendendo gli elettori dove il Centrosinistra è più forte e il gioco sarebbe fatto. Ovviamente dal ministero dell'Interno e dal Pd respingono con sdegno le accuse e le polemiche ma l'attenzione è elevata e la tensione intorno ai collegi cresce giorno dopo giorno.