Elezioni europee, Partito Comunista in corsa. Terremoto a sinistra - Affaritaliani.it

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Elezioni europee, Partito Comunista in corsa. Terremoto a sinistra

Alberto Maggi

UNO SPETTRO S’AGGIRA PER L’EUROPA. I COMUNISTI DI MARCO RIZZO. INTERVISTA

Depositato il simbolo al Viminale, il Partito Comunista di Marco Rizzo annuncia sui social la corsa alle elezioni europee 2019. Una notizia a sorpresa che scuote la palude della sinistra, dopo la rinuncia di Potere al Popolo e la convergenza di Rifondazione dentro il nuovo cartello elettorale “La Sinistra” insieme con Fratoianni e Vendola.  Nel logo il simbolo tradizionale della falce e martello e il richiamo al collegamento europeo che consentirà di non raccogliere le firme.

Rizzo, quindi il Partito Comunista sarà presente alle Europee?
Sì è proprio il caso di dirlo, uno spettro si aggira per l’Europa. Correremo alle Europee, con la nostra lista in tutte le circoscrizioni, per ribadire la necessità di una lotta contro l’Unione Europea, l’euro e la Nato. Tutti temi che i comunisti hanno sempre sostenuto, che in passato anche il Movimento Cinque Stelle aveva in parte appoggiato prendendo molti voti da sinistra e che oggi, giunto al Governo, ha completamente abbandonato. Pensiamo che i comunisti possano e debbano essere la vera alternativa di fronte al finto scontro trauma sinistra che ha tradito i lavoratori e la crescita della destra.

In un comunicato avete dichiarato che sarete in tutte le circoscrizioni senza raccogliere firme, ma voi non avete gruppi parlamentari alla Camera o al Senato, come fate a sostenere il diritto all’esonero?
La legge elettorale parla chiaro. Non hanno l’obbligo di raccogliere le firme le liste che presentano un simbolo composito che contiene al suo interno quello di un partito che abbia eletto almeno un deputato al Parlamento Europeo. Nel testo non c’è scritto che deve essere eletto in Italia, e su questo presupposto cinque anni fa furono accettate le liste dei verdi. Siamo membri di un gruppo politico europeo, l’iniziativa Comunista Europea, e ringraziamo i nostri compagni del KKE che hanno consentito di inserire il loro simbolo. E’ stata una grande prova di internazionalismo.

Da sempre il Partito Comunista ha una posizione fortemente antieuropeista, non è una contraddizione partecipare alle elezioni europee?
Porteremo la nostra posizione, senza giri di parole e opportunismi. Non siamo di quelli che pensano che l’Unione Europea e le istituzioni europee possano essere cambiate dall’interno. È una posizione che ci differenzia nettamente da una sinistra sempre più europeista. Utilizzeremo queste elezioni e gli spazi che ci saranno concessi per far avanzare le nostre parole d’ordine per denunciare la natura dell’Unione Europea, che è funzionale agli interessi della finanza e schiaccia i lavoratori e i popoli europei. Lo faremo insieme agli altri partiti comunisti d’Europa con cui abbiamo sottoscritto una dichiarazione comune che dice chiaramente che nessuna Europa dei popoli dei lavoratori è possibile senza abbattere l’Unione Europea e l’euro.

Alle elezioni si prevede una forte avanzata della Lega, vi preoccupa? Perché non unirsi a sinistra?
Lo scivolamento a destra di questo Paese ci preoccupa molto, ma la colpa principale è di una sinistra che non ha fatto il suo dovere. Se oggi i lavoratori guardano a Salvini forse è perché i governi di centrosinistra hanno approvato leggi contro i diritti dei lavoratori e delle classi popolari.  Unirsi a chi ha causato tutto questo non può essere la soluzione. Non basta cambiare segretario da Renzi e Zingaretti per cambiare la natura del PD. E questo vale anche per una sinistra radicale che passa di cartello elettorale in cartello elettorale. Hanno cambiato nome e forma decine di volte negli ultimi anni, è disorientante. Da comunista penso che solo la ricostruzione di un forte e coerente partito comunista possa essere l’antidoto all’avanzata della destra. Noi possiamo essere l’alternativa.