Politica
Elezioni Lega liste, i candidati fino alla Toscana. New entry e... I nomi
Lega, è giallo Salvini. Il segretario ignora i colonnelli
Matteo Salvini si prepara alle elezioni politiche del 2018 e sta già pensando alle liste elettorali. La modalità di scelta dei candidati è chiara: le segreterie nazionali (che nel gergo leghista vuol dire regionali) avanzeranno le loro proposte, che verranno prima vagliate dal vice-segretario Giancarlo Giorgetti nel tavolo di secondo livello del Centrodestra, e poi l'ultima parola, sia nel proporzionale sia nell'uninominale, spetterà a Matteo Salvini in persona.
Il segretario da tempo va dicendo che non verranno ricandidati tutti coloro che hanno già fatto almeno due mandati in Parlamento, con almeno due importanti deroghe: Giancarlo Giorgetti e Roberto Calderoli. Anche se altri alla fine potrebbero ottenere il lasciapassare per il 2018. Seguendo questa linea il primo dei grandi esclusi sarebbe il fondatore del Carroccio Umberto Bossi. Altri nomi importanti che resterebbero fuori dalle liste? Raffaele Volpi (anche se ha fatto un ottimo lavoro al Centro-Sud con NoiconSalvini e quindi potrebbe essere ricandidati), il romagnolo Gianluca Pini, Nicola Molteni (anche qui però c'è l'ipotesi deroga), Giacomo Stucchi (presidente del Copasir) e Davide Caparini. Chi rischia fortemente di non essere ricandidato, nonostante abbia fatto solo una legislatura, è Guido Guidesi (in questo caso per motivi di posizionamento interno). Il capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga non sarà nelle liste ma non per punizione ma perché Salvini lo vuole candidare alla presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia.
Ed ecco le new entry nelle liste della Lega. In Veneto potrebbe tornare l'ex sindaco di Padova ed ex capogruppo al Senato Massimo Bitonci. In Lombardia si parla di un posto in lista per il capogruppo leghista in Regione Massimiliano Romeo, per il consigliere regionale Pietro Foroni (che dovrebbe prendere il posto di Guidesi nella zona di Lodi), dell'assessore al Bilancio Massimo Garavaglia (in passato già senatore), dell'assessore all'Ambiente Claudia Terzi e del responsabile federale Dipartimento Sicurezza e Immigrazione l'italo-nigeriano Tony Iwobi (zona di Bergamo).
In Piemonte quasi certa la candidatura del segretario nazionale (regionale) Riccardo Molinari. In Liguria spazio a Edoardo Rixi e a Sonia Viale, mentre in Toscana sono forti le quotazioni del consigliere regionale Marco Casucci, del segretario nazionale (regionale) Manuel Vescovi e della consigliera regionale (zona di Massa) Elisa Montemagni. Nelle Marche si fa il nome di Luca Paolini (già ex parlamentare). Nel Lazio sembrava certa la ricandidatura di Barbara Saltamartini, proveniente dall'Ncd-Alternativa Popolare, ma pare che i leghisti della Capitale vogliano cercare di silurarla.
Per quanto riguarda le Regioni del Centro-Sud, dove la Lega è ormai una realtà a seguito della svolta nazionale di Salvini, è ancora troppo presto per poter ipotizzare qualche nome. Sicuramente - spiegano dal Carroccio - "verranno tenuti in considerazione coloro che in questi anni e in questi mesi hanno lavorato sul territorio", ma per ipotizzare candidature bisogna ancora attendere.
PICCOLA CATTIVERIA DOPO LA SFILZA DI NOMI. C'è un piccolo giallo in questi giorni nella Lega. Pare che Salvini, sempre presente in tv e nei talk show, si sia chiuso nel più stretto riserbo. Dicono in Via Bellerio "per non farsi condizionare" da nessuno. Addirittura molto spesso non risponde al telefono nemmeno ai suoi colonnelli e ai big del calibro dei presidenti dei gruppi parlamentari, Centinaio e Fedriga, e perfino del suo vice Giorgetti. Qualcuno sorride e tende a non drammatizzare, ma altri parlano appunto di 'giallo in Lega'.