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Elezioni Regionali, il Centrosinistra trionfa in Emilia Romagna e vince in Umbria. Schlein rilancia il campo largo, botta per Meloni e il governo

Di Alberto Maggi

Tensioni nel Cdx. Sconfitti la Lega, Bandecchi e i sondaggisti

Elezioni regionali, vittoria netta del Centrosinistra in Emilia Romagna e di misura in Umbria. Crollo dell'affluenza alle urne

 

Una vittoria netta, chiarissima e con un Pd fortissimo in Emilia Romagna. Un successo per certi versi inatteso in Umbria dove il Centrosinista, strappa, di pochi punti la regione al Centrodestra. Michele De Pascale ha vinto in Emilia Romagna con circa 16 punti percentuali di vantaggio su Elena Ugolini, quando alla viglia il distacco dei sondaggi era di 10 massimo 12 punti. In Umbria Stefania Proietti ha battuto di ben 5 punti la governatrice uscente Donatella Tesei, Lega e sostenuta da tutto il Centrodestra.

Dopo la sconfitta di Andrea Orlando in Liguria, si tratta certamente di un segnale di rilancio per il Centrosinistra e per il campo largo, visto che in entrambi le regioni l'intesa comprendeva il Pd, il M5S (come al solito alle Regionali in forte calo) e anche liste civiche indirettamente riconducibili a Matteo Renzi e Carlo Calenda. Alla fine, dunque, il progetto del campo largo di Schlein in quale modo resta vivo, anche se a livello nazionale la strada è decisamente in salita.

Per il Centrodestra e per il governo è pesante la sconfitta in Umbria (che molti imputano alle polemiche sul sistema sanitario regionale), dove c'era molto ottimismo alla vigilia dell'apertura delle urne. Questo risultato, una botta politica per Giorgia Meloni e il Centrodestra, rischia di far aumentare le tensioni nella maggioranza di governo, sia sulla Legge di Bilancio sia sulle riforme dopo il parziale stop della Corte costituzionale all'autonomia regionale differenziata. E soprattutto il dato di Forza Italia migliore di quello della Lega potrebbe portare il Carroccio ad aumentare le richieste all'interno dell'esecutivo e a battere maggiormente i pugni sul tavolo.

Certamente il crollo dell'affluenza alle urne è clamoroso. Una disaffezione che però ha colpito di più il Centrodestra, che dopo l'illusione della vittoria di Marco Bucci in Liguria ora subisce una battuta d'arresto che potrebbe influire anche sull'azione del governo. Ora la Lega ha perso una regione, l'unica che aveva nel Centro Italia, un duro colpo per il Carroccio che potrebbe alzare la tensione nell'esecutivo. Sconfitto anche il popolare sindaco di Terni Stefano Bandecchi che si era schierato a favore del Centrodestra e di Tesei. Da nnoverare tra ggli sconfitti anche i sondaggisti, che fino alla viglia del voto davano in testa in Umbria di 2-3 punti il Centrodestra.


CROLLO DELL'AFFLUENZA ALLE URNE

E' stata pari al 46,42% l'affluenza alle elezioni regionali in Emilia Romagna, dove gli elettori erano chiamati ad eleggere il nuovo presidente della Regione e il Consiglio regionale. Sensibile il calo rispetto alla volta scorsa, quando però si votò in un giorno solo. In quell'occasione si recò alle urne il 67,67% degli aventi diritto. È quanto certifica il portale Eligendo del ministero dell'Interno. 

E' stata pari al 52,30% l'affluenza alle elezioni regionali in Umbria, dove gli elettori erano chiamati ad eleggere il nuovo presidente della Regione e il Consiglio regionale. Sensibile il calo rispetto alla volta scorsa del 2019: in quell'occasione si recò alle urne il 64,69% degli aventi diritto. È quanto emerge dal portale Eligendo del ministero dell'Interno.

Emilia Romagna, de Pascale: su alluvione proporrò patto a Meloni - "Nella mia esperienza amministrativa, da sindaco, sono sempre riuscito ad avere ottimi rapporti con tutti i governi. Spero che la presidente del Consiglio sia disponibile a un patto repubblicano e penso che la cosa migliore sia che la figura del commissario (per l'alluvione, ndr) sia identificata nel presidente della regione". Lo ha detto il neoeletto presidente della Regione Emilia Romagna, Michele de Pascale, rispondendo a una domanda sulla carica di commissario straordinario alla ricostruzione, attualmente in capo al generale Francesco Figliuolo.

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