Politica
Elezioni Umbria, ottimismo nel Centrodestra sulla vittoria di Tesei. Il Pd teme il bis della Liguria (colpa ancora del M5S)
Domenica e lunedì si vota: gli ultimissimi sentiment
Una vittoria del Centrodestra rafforzerebbe il governo proprio mentre è in corso alla Camera l'esame della Legge di Bilancio e con lo sciopero di Cgil e Uil a fine mese che incombe
Rush finale e ultimi giorni di campagna elettorale per le elezioni regionali in Umbria. Il timore, forte, nel Partito Democratico è quello di un bis con un risultato ancora più netto di quanto accaduto poche settimane fa in Liguria con la vittoria di Marco Bucci su Andrea Orlando. I sondaggi, ovviamente, non si possono pubblicare e di numeri non ce ne sono, se non quelli di un mese fa.
Ma i sentiment che si respirano tra i principali partiti sono abbastanza chiari e univoci. Il Centrodestra ripresenta la Governatrice uscente ed ex senatrice della Lega Donatella Tesei, sostenuta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Unione di Centro, più le liste dell’area civica Alternativa Popolare, Tesei Presidente e Noi Moderati Civici per l’Umbria. Il centrosinistra ha scelto Stefania Proietti, attuale sindaco di Assisi, nonché presidente della Provincia di Perugia. Attorno alla figura di Proietti si sono riunite tutte le principali forze del Centrosinistra, a partire dal Partito Democratico per proseguire con Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra. In aggiunta ci sono altre quattro liste che arrivano dall’area civica: Umbria per la Sanità Pubblica, Civici Umbri, Umbria Domani e Umbria Futura.
Ci sono poi altri candidati minori e certamente quello più famoso è Marco Rizzo, coordinatore nazionale di Democrazia Sovrana Popolare che ha come obiettivo il 4-5% e punta ad essere eletto in Consiglio regionale. Ma torniamo ai sentiment. Matteo Salvini, avendo anche la candidata, sta girando moltissimo tutta l'Umbria e punta sulla vittoria della Tesei, sua fedelissima, anche per rafforzarsi a livello politico nazionale con l'obiettivo, non dichiarato ma ovvio e scontato, di ottenere un risultato di lista - come accaduto in Liguria - superiore a quello di Forza Italia e magari avvicinandosi a Fratelli d'Italia.
La premier Giorgia Meloni, pur essendo la candidata del Carroccio, ci tiene a non lasciare nulla alle opposizioni, se non (quasi scontato il risultato) la solita Emilia Romagna. Un trend nazionale che con un 2 a 1 alle Regionali per il Centrodestra rafforzerebbe il governo soprattutto mentre è in corso la partita della Legge di Bilancio e con lo sciopero nazionale di Cgil e Uil di fine mese.
Sul fronte opposto, il Pd è certo di fare un buon risultato di lista ed è convinto di arrivare primo come partito esattamente come in Liguria. Ma potrebbe non bastare per l'atteso ennesimo flop del M5S e per alcuni elettori moderati di Centrosinistra che, vista proprio la presenza nella coalizione dei pentastellati, potrebbero disertare le urne.
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