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Politica
Emma Bonino e Bruno Tabacci van per collegi sicuri

Partiamo, come sempre, dalla notizia.

Missione compiuta.

Poche ore fa Gentiloni ha annunciato la sua candidatura alla Camera nel blindatissimo collegio elettorale di Roma Centro e ufficializzato l’alleanza con la lista di Bonino e Tabacci.

“Abbiamo scelto l’apparentamento della nostra lista con quella del Pd perché abbiamo messo al centro la valorizzazione dell’agenda europeista”, conferma la Bonino.

Curioso, perché la “scelta” l’ha fatta il Pd e non lei.

Le vicende sono note. La Bonino, Radicali Italiani, stava per rimanere alla fermata del bus Montecitorio causa ritardo raccolta firme dovuto a sua volta a infingarda trappola del Pd, quando è comparso lui, Tabacci Bruno da Mantova che con abile mossa politica offriva il suo movimento Centro Democratico, “alla democrazia”, alla bisogna di un matrimonio di interesse tra il vecchio democristiano conservatore e la pasionaria liberale.

Detto fatto, la lista “Più Europa” inglobò la centrista, rappresentata da un microscopico cerchietto nel simbolo finale.

Tabacci, che era rimasto al palo, complice il sor tentenna ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, di nuovo in campo e la Bonino felice di tornare in Parlamento, mentre i Radicali Transnazionali fedeli all’insegnamento di Pannella contestavano questi impegni elettorali.

Che la Bonino stia cercando da tempo di prendere le distanze dai radicali e dal suo passato è noto, avendo litigato con Marco Pannella tanto da far scomparire, in un primo momento, il suo passato radicale dal CV del sito. Per carità, liberissima di farlo, ma dovrebbe anche spiegare, per onestà intellettuale che lei ora dal suo passato ha preso le distanze e quindi non può più attingere al serbatoio antico, anche perché la presenza di Tabacci stravolge proprio quei valori liberali.

Curiosamente, dopo un articolo de Il Tempo che faceva notare questo è da poco ricomparso un video dedicato al suo passato radicale.

Ma la scadenza elettorale si avvicina e quindi dai nobili ideali di impossibili congiunzioni mistiche tra due tipi politici che non potrebbero essere più lontani tra loro, i due sono passati a riscuotere l’incasso e cioè a trattare molto più prosaicamente il loro rientro in Parlamento in collegi sicuri con il Pd di Matteo Renzi che ora che ha subito la scissione non può più fare tanto lo schizzinoso quanto ad alleanze e imbarcamenti.

Nel maggioritario il Pd si presenta in alleanza con tre liste, quella della Bonino, quella “Insieme” con socialisti, verdi e prodiani e quella con la Lorenzin, “lista Civica e Popolare”, impegnata, tra l’altro, nella solita azione di guastamento con Zingaretti nelle regionali del Lazio.

Alla coppia Bonino - Tabacci andrebbero tra i 4 e i 6 collegi blindati alla Lorenzin 7 e a Insieme solo 3.

Quindi finalmente l’agognato scranno compare all’orizzonte perché con una media probabile di 5 posti sicuri i maggiorenti stanno per mettere il suggello sulla vicenda, che ha visto molta abilità politica da primissima repubblica che rende conto del motivo del perché poi la gente voti i partiti populisti.

 

 

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