Politica

Ursula si, Ursula no l'Europa ha già perso, un'altra volta

di Andrea Soglio

La gestione del voto dei vicepresidenti dimostra l'impotenza e l'inconsistenza di un ente sempre meno forte e meno amato

L'Europa litiga su Fitto e Ribera, dimenticando cosa succede nel resto del mondo

Dovremo aspettare settimana prossima per capire come finirà la guerra dentro al parlamento europeo, per vedere se la maggioranza "Ursula" resisterà o meno, se Fitto e la Ribera saranno nominati vicepresidenti della Commissione. Una cosa però già oggi è chiara: l'Europa ha già perso.

La pochezza e debolezza della Ue

Quanto sta succedendo da lunedì è la dimostrazione pratica di come a Bruxelles si occupino di cose che alla gente non interessano, e, soprattutto, che non si interessano delle cose serie. Siamo in un periodo storico particolare, difficile, complesso, dove la politica internazionale è centrale. Abbiamo una guerra in Europa ed un'altra in Medio Oriente i cui confini non sono prevedibili. Siamo nel pieno poi di un cambio di guida (e di politica globale) alla Casa Bianca. La Ue quindi avrebe il dovere di farsi sentire, di dire la sua, di far pesare la propria forza sullo scacchiere geopolitico. Invece si rintana dietro veti incrociati personali, come quello verso Fitto, accusato di essere "di destra" che scatena la ripicca verso la spagnola Ribera, "di sinistra". Beghe da cortile, ripicche puerili, quandi invece gli europarlamentari, ed i leader dei loro partiti a casa propria, dovrebbero avere una visione diversa ( o forse avere una visione che sia una...).

Trump ci spazzerà

Non piacerà a tutti ma a Bruxelles ad esempio potrebbero guardare a cosa sta succedendo negli Usa. Il fresco Presidente eletto entrerà alla Casa Bianca tra due mesi ma fin da subito Trump ha messo il suo timbro sulla politica internazionale. A partire dalla presunta telefonata con Putin, alla volontà dichiarata di arrivare ad un accordo in Ucraina probabilmente con una conferenza di Pace di cui Lui sarà protagonista totale. Per non parlare poi delle frasi sulla Nato, con l'Europa che sarà obbligata a mettere mano al proprio portafoglio dopo aver campato a spese degli Usa per decenni. E per finire con l'appoggio pieno a Netanyahu, con tutto quello che ne consegue. Insomma. Sui vari casi aperti nel mondo Trump ha già fatto capire a cosa punta. E, da Taiwan all'Ucraina, dal medio Oriente alla Nato in tutti questi teatri l'Europa non è attore protagonista, al massimo spettatore...

La crisi Franco-Tedesca

A Bruxelles quindi si sta vivendo un'epoca buia anche perché i due paesi da sempre guida della Ue sono le prime ad essere nel pieno di una crisi internza senza precedenti. La Germania di Scholz vive giorni a dir poco complessi tra aziende auto costrette a chiudere e licenziare (fatto storico), con altri dati macro economici negativi, con il cancelliere e la maggioranza costrette al voto anticipato il prossimo febbraio, con la speranza in questi tre mesi di raddrizzare un po' la baracca, perché se si fosse andati al voto subito la batosta per i socialdemocratici sarebbe stata devastante.

Un po' quello che sta succedendo a Parigi dove, passata la sbornia e la tregua olimpica, la crisi politica e sociale è tornata a farsi sentire. Macron ha perso la sua brillantezza e sarà difficile al prossimo voto arginare la crescita del Front National di Le Pen e Bardella...

L'Italia

In tutto questo bisogna essere onesti che la tanto vituperata Italia non se la passa così male, anzi. Alcuni dati economici sono incoraggianti, Meloni sembra essere alla guida di un governo stabile ed i rapporti con la prossima amministrazione Usa sono ottimi, soprattutto con Elon Musk. C'è poi la sintonia mai nascosta tra Meloni e Von der Leyen, anche malgrado il No di Fratelli d'Italia alla Presidente della Commissione. Tra le due c'è stima e collaborazione, ed è anche per questo che VdL sa che non può non concedere la vicepresidenza a Fitto, cosa concordata con il nostro premier.

Non ci resta che aspettare, vedere come finirà la partita dei vicepresidenti con l'amaro in bocca ma una sicurezza: quando a giugno gli opinionisti discutevano sull'astenzione alle elezioni europee si sono sentite analisi di ogni tipo. Beh, quanto sta accadendo in questi primi mesi del nuovo Parlamento Europeo è la miglior spiegazione possibile.

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