Politica

Europarlamento, il presidente Sassoli: domani decisione su sessione plenaria

Eduardo Cagnazzi

Il Nobel Richard Roberts e oltre 6.500 firme chiedono all'Unione europea di discutere interventi urgenti per l'emergenza in atto e di politica economica

Dare una risposta comune alla crisi determinata dalla pandemia, riformare il sistema sanitario e gli strumenti di protezione civile, implementare misure di politica economica e finanziaria per lo sblocco delle risorse europee. Queste alcune delle richieste all’Ue affinchè discuta sulle misure da adottare in tempi di emergenza Coronavirus. Interrogato da Marco Cappato (ex deputato europeo 1999-2009, l’Associazione Luca Coscioni e Eumans, il movimento paneuropeo di iniziativa popolare, sul normale svolgimento dell'attività parlamentare in vista delle prossime settimane, il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha così rassicurato:

“Il Parlamento sarà attivo anche nel mese di aprile. Abbiamo organizzato attività a distanza per le riunioni delle Commissioni (4 in contemporanea), del Bureau, della Conferenza dei presidenti, della Conferenza dei presidenti di Commissione e dei gruppi politici. Inoltre il 2 aprile si deciderà formalmente se convocare anche per il mese di aprile una plenaria straordinaria con voto a distanza secondo le modalità già sperimentate. Dunque confermo: il Parlamento europeo sarà aperto e funzionante anche nel mese di aprile”.

L'azione fa seguito a una petizione europea registrata ufficialmente al Parlamento europeo il 24 marzo scorso da Eumans e Associazione Luca Coscioni insieme ad altre organizzazioni europee, con successiva raccolta, proprio in questi giorni, delle prime 6.500 firme a sostegno in una sola settimana.

All'Unione europea viene chiesto di mettere in atto alcune misure urgenti per affrontare la crisi in corso. Tra queste è compreso il monitoraggio dello Stato di diritto durante l'emergenza e il rilancio delle riforme economiche e istituzionali necessarie per affrontare le sfide globali scatenate dalla pandemia. La petizione, ribattezzata “Eu Can Do It!” sui social media (www.associazionelucacoscioni.it/appello/petizione-al-parlamento-europeo-eu-can-do-it/), ha raggiunto il sostegno di cittadini, eurodeputati, esponenti del mondo accademico, come il premio Nobel Richard Roberts ed Enrico Giovannini, ex ministro del lavoro e delle politiche sociali e fondatore dell'Alleanza italiana per lo Sviluppo sostenibile (ASviS)

Nel testo si chiede di dare una risposta comune e sistemica dell’Unione europea alla crisi del Covid-19; di riformare il sistema sanitario e gli strumenti di protezione civile per rispondere alle epidemie; di implementare tutte le misure di politica economica, finanziaria e monetaria per permettere all'Unione di sbloccare le risorse e misure comuni per supportare tutti gli europei nelle conseguenze della pandemia, incluse le misure per la mutualizzazione dei debiti pubblici, le risorse proprie per il budget Ue, secondo una radicale conversione ecologica della tassazione europea (inclusa l'accelerazione del Green New Deal); di trasformare il primo stadio della “Conferenza sul Futuro dell’Europa” in un'assemblea pubblica e rimodellare i suoi obiettivi; di poter contribuire ad un meccanismo per prevenire e fronteggiare le epidemie e le pandemie.

Questo il commento di Marco Cappato: “Consideriamo il Parlamento europeo il luogo oggi in grado di far vivere un dibattito pubblico che unisca l'Europa, nel momento in cui più ce n'è bisogno. Per questo speriamo che il 2 sia decisa la convocazione della sessione straordinaria di aprile. Salutiamo gli sforzi del Presidente Sassoli e dei membri del Parlamento europeo per aver assicurato lo svolgimento della sessione plenaria della scorsa settimana, ovvero il primo e unico dibattito pubblico europeo sulla crisi di Covid-19 e per la disponibilità a mantenere lo slancio per ulteriori sforzi sulle attività del Parlamento e sulla partecipazione dei cittadini. Abbiamo ricevuto un primo riscontro da alcuni membri della Commissione Peti, che ci hanno confermato che i coordinatori dei gruppi in seno alla Commissione voteranno sempre il 2 aprile l'avvio della valutazione di emergenza delle petizioni legate all'emergenza Covid19.  Data l'impellenza delle misure suggerite, e l'importanza per le istituzioni europee chiediamo di discuterle già nel mese in corso, in seno alla commissione Peti, se necessario adottando una nuova prassi dedicata alle petizioni con obiettivi urgenti”.