Politica

Europee, le regole del M5S. Nove meriti e conoscenza delle lingue

Europee M5S: su capilista e candidati decide Di Maio

Il Movimento 5 stelle ha aperto ufficialmente le candidature in rete per le europarlamentarie del M5s. Si potrà inoltrare la propria candidatura dalle 11 del 13 febbraio alle 12 del 25 febbraio. Quest’anno, per la prima volta, è stato poi istituito un “sistema meriti” che serve per rispondere ai tanti che da tempo chiedono maggiore selezione e scrematura sulle candidature. Il sistema studiato ha come obiettivo, si legge, “quello di consentire agli elettori di selezionare i candidati tenendo conto di diversi fattori, in parte legati al curriculum e alla conoscenza delle lingue, ma anche alle attività svolte per il M5s e su Rousseau. Un sistema di ‘meriti’ visibile sui profili dei candidati e che ne determinerà l’ordine di elenco”. L’ultima parola sulle candidature spetterà poi a Luigi Di Maio. Il regolamento pubblicato su Rousseau prevede infatti che “il Capo Politico, sentito il Garante (ovvero Beppe Grillo), ha facoltà di valutare la compatibilità della candidatura con i valori e le politiche del Movimento 5 stelle, esprimendo l’eventuale parere vincolante negativo sull’opportunità di accettazione della candidatura; tale parere vincolante può essere espresso fino al momento del deposito delle liste elettorali”.

I nove “meriti” – Nella specifico – si legge nella pagina Open Candidature di Rousseau – esistono nove “meriti” che possono essere attribuiti a ciascun candidato. Innanzitutto i meriti generati dalle attività di partecipazione. Questi includono la “Cittadinanza attiva e partecipazione ad eventi nazionali: merito assegnato se il candidato ha svolto l’attività di rappresentante di lista oppure se è stato volontario nell’organizzazione di Italia 5 Stelle o del Villaggio Rousseau; l’attività di partecipazione attraverso la piattaforma Rousseau: merito assegnato se il candidato ha organizzato sul suo territorio almeno 3 call to action oppure se ha presentato almeno una proposta di legge che inserita in una sessione di voto di Lex Iscritti oppure”. Altro fattore di merito, il “Curriculum e titolo di studio: merito che segnala se il candidato ha conseguito una laurea triennale o specialistica o un dottorato di ricerca o un master post-laurea”. Quindi si prevede la “Conoscenza della lingua inglese: merito che indica se il candidato possiede almeno il livello B2. Infine, i meriti per le attività di formazione. E in questo caso, a determinare la posizione del candidato in lista c’è la “partecipazione ad attività formative sui territori (merito assegnato se il candidato ha partecipato ad almeno un incontro formativo all’interno di un Open Day Rousseau o di un Villaggio Rousseau) e la “Formazione online( merito attribuito se il candidato ha superato i test di almeno tre moduli dei corsi E-Learning presenti sulla piattaforma Rousseau). Previsti anche dei “Meriti speciali” che includono riconoscimenti, menzioni speciali e premi. E’ prevista poi la categoria dei “Supercompetenti”: merito attribuito se il candidato possiede un alto livello di specializzazione in un determinato campo professionale o di ricerca o se presenta nel cv esperienze lavorative di eccellenza. Un ulteriore “merito”, si legge, viene attribuito se il candidato ha già svolto un mandato elettivo. “L’ordine di presentazione dei candidati, in sede di votazione, sarà determinata dal possesso dei “meriti”. Qualora i candidati avessero pari “meriti”, l’ordine di presentazione avverrà in maniera randomica all’interno di quella specifica posizione nell’elenco”, si legge.

“A Di Maio viene affidata la selezione dei capilista, che saranno poi ratificati dal voto degli iscritti su Rousseu. “Il Capo Politico”, si legge, “sentito il Garante, provvede alla scelta dei candidati capolista nelle singole circoscrizioni plurinominali rispettando il criterio della residenza, del domicilio personale o professionale e/o del centro principale degli interessi vitali della persona nella circoscrizione plurinominale di riferimento. I candidati predetti potranno essere scelti anche tra i candidati che hanno avanzato la loro candidatura per le circoscrizioni plurinominali e in ogni caso dovranno rispettare i criteri dell’Art 1. I nomi dei capilista così identificati saranno ratificati dal voto degli iscritti su Rousseau”. E poi continua il testo: “La votazione avverrà su base circoscrizionale. Nel caso in cui la proposta del Capo Politico venga accolta, il candidato da lui proposto sarà il capolista della relativa circoscrizione in fase di formazione della lista, con il successivo slittamento dei candidati in base all’ordine risultante al termine del secondo turno. Qualora gli iscritti non approvassero il nome proposto o il Capo Politico non proponga un nome come capolista per una determinata circoscrizione sarà capolista il più votato al termine del secondo turno di quella circoscrizione”.

In ogni lista circoscrizionale sarà garantita la rappresentanza di almeno un candidato per ogni Regione della circoscrizione stessa. “Nel caso”, si legge, “in cui una o più Regioni non fossero rappresentate al termine della formazione della lista, si procederà facendo avanzare in lista un candidato per ogni Regione non rappresentata, favorendolo ai candidati più votati di altre Regioni. Le liste circoscrizionali del MoVimento 5 Stelle non si potranno collegare con alcuna altra lista”. Escluso quindi qualsiasi tipo di accorpamento ad altre forze politiche, nonostante negli ultimi tempi il tema sia stato a lungo dibattuto dentro il Movimento.

C’è poi un codicillo, inserito nel regolamento, che potrebbe permettere al sindaco di Livorno Filippo Nogarin e a quello di Civitavecchia, Antonio Cozzolino, di candidarsi. Cozzolino e Nogarin, nelle settimane scorse, sono stati spesso indicati, dai rumors interni al Movimento, come possibili candidati per il voto del 26 maggio. “Coloro che ricoprono una carica elettiva con scadenza nella primavera del 2019, possono avanzare la loro candidatura”, si legge. Per i “portavoce” già eletti che si candidano (di fatto gli eurodeputati) il regolamento prevede che “siano in regola con le rendicontazioni e abbiano inserito nella sezione Lex Europa di Rousseau i rapporti di iniziative di legge da negoziare con gli altri gruppi coi quali si chiede alla Commissione Europea di legiferare in materia e, se Consiglieri Regionali, abbiano caricato in Lex Regione di Rousseau le proposte di legge depositate in Consiglio”.

Il codice di condotta M5s, varato su Rousseau, degli eurodeputati eletti nel 2019 prevede anche una cifra specifica di restituzioni a fine mandato. “Ogni membro della Delegazione”, si legge, “s’impegna a rispettare l’obbligo morale di restituire una quota della propria indennità mensile di deputato al Parlamento Europeo al Fondo del Comitato per le restituzioni parlamentari salvo diverse indicazioni del Comitato di Garanzia. L’importo minimo di tale quota per ogni membro è di 1000 euro al mese. La restituzione è effettuata con cadenza trimestrale”. Lo stesso codice prevede che ciascun eletto a Strasburgo “si impegni, a titolo di contributo per le spese della campagna elettorale e di funzionamento di tutte le attività connesse, a versare al Fondo del Comitato per le restituzioni parlamentari salvo diverse indicazioni del Comitato di Garanzia la somma forfettaria di 60.000. Tale somma dovrà essere corrisposta, successivamente alla proclamazione ufficiale della elezione, alternativamente, in unica soluzione o in rate da 1.000/mese per i cinque anni di mandato”.

Anche alle Europee resta, per i candidati M5s, l’obbligo di presentare il certificato penale e dei carichi pendenti. Sono infatti ammessi i candidati che “non abbiano riportato una condanna penale, anche con la sola sentenza di primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo, e/o non siano stati rinviati a giudizio o sottoposti a misure di prevenzione personale e patrimoniale per reati di corruzione, concussione, criminalità organizzata e mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti voto di scambio e altri delitti contro l’ordine pubblico estorsione, truffa, usura, riciclaggio, traffico illecito di rifiuti e altri gravi reati ambientali, reati e/o delitti non colposi che, direttamente o indirettamente, ledono l’immagine e il decoro del MoVimento 5 Stelle”, si legge nel regolamento varato su Rousseau. Per quanto riguarda la precedente attività politica sono ammessi i candidati che “non abbiano mai partecipato a elezioni di qualsiasi livello, né aver ricoperto ruoli di amministratore e/o componente di giunta o governo con forze politiche diverse dal MoVimento 5 Stelle dal 4 ottobre 2009”. Resta ferma, inoltre, la regola dei due mandati: chi li ha già completati non potrà candidarsi.