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Politica
Europee, gli agricoltori valgono il 5% dei voti. La Lega può arrivare al 12%
Matteo Salvini

Protesta agricoltori, quale partito potrebbe avvantaggiarsi maggiormente? Chiaramente, un partito di centrodestra, e fra Lega e Fratelli d’Italia le potenzialità sono maggiori per il partito di Matteo Salvini

La protesta dei trattori,  in Italia come in altri Paesi europei, ha suscitato un forte interesse e un acceso dibattito. Secondo diversi sondaggi, gli italiani mostrano un ampio consenso nei confronti degli agricoltori che protestano. Per esempio, Termometro Politico ha rilevato che più del 70% degli italiani è a favore della protesta degli agricoltori. In particolare, il 54% condivide totalmente le proteste, considerando che gli agricoltori  hanno margini sempre più piccoli e sarebbero penalizzati dalle leggi sull’ambiente e dalle importazioni extraeuropee. In aggiunta, un sondaggio condotto da Ipsos per Itv Movie ha evidenziato che il 66% degli italiani intervistati sostiene gli agricoltori in protesta, poiché ritengono che la Commissione Europea e il Governo appunto li penalizzino. All’opposto, il 16% boccia la protesta, sostenendo che gli agricoltori non possono ricevere sussidi e aiuti di Stato in eterno. In sintesi, la protesta dei trattori sembra unire la maggioranza degli italiani, con una quota elevata di favorevoli alla causa degli agricoltori stessi. Potremmo allora considerare il popolo degli agricoltori come un target elettorale interessante? Una corretta valutazione dell’impatto specifico di questa protesta sulle prossime elezioni europee del 2024 richiederebbe analisi e sondaggi specifici, al momento non disponibili. Possiamo però fare qualche calcolo e qualche connesso ragionamento.

Secondo l’Istat, nel 2020 in Italia erano presenti oltre un milione di aziende agricole, ossia operanti nel settore primario coltivando terre, allevando bestiame e producendo cibo. Per quanto riguarda le ragioni della protesta, gli agricoltori in Italia stanno manifestando per chiedere la revisione del Green Deal europeo, dei vincoli per accedere ai finanziamenti della Pac (Politica agricola comune), per l’aumento del prezzo dei prodotti e del gasolio e per mettere in campo una maggiore tutela del Made in Italy. Nel mirino anche la Coldiretti, che per i manifestanti avrebbe “tradito” gli agricoltori. Un punto specifico in discussione riguarda l’esenzione Irpef. Circa 387.000 aziende agricole potrebbero beneficiare di questa esenzione, che è stata cancellata dalla Finanziaria 2024

Se partiamo da questo numero, che possiamo arrotondare a 400.000, siamo in grado di sviluppare una stima, per quanto approssimativa, del valore dei “trattori” nel mercato elettorale italiano.  Ipotizzando che attorno a ogni azienda ruotino tre elettori potenziali, arriviamo a una consistenza di voto di circa 1.200.000 unità. Un bacino interessante, pari al 3% degli elettori teorici. Se poi teniamo conto del fatto che l’affluenza reale, alle europee, non è molto alta, e quindi che questo 3% potrebbe arrivare a pesare di più in caso di bassa affluenza (presupponendo che invece gli agricoltori vadano a votare se trovano un partito capace di rappresentare i loro interessi), riuscendo a trasformarsi in un 5% dei voti effettivi, capiamo che sulla protesta degli agricoltori si gioca un pezzo importante della partita delle prossime europee.

Quale partito potrebbe avvantaggiarsi maggiormente? Chiaramente, un partito di centrodestra, e fra Lega e Fratelli d’Italia le potenzialità sono maggiori per il partito di Matteo Salvini. Quello dei trattori è un movimento, e la Lega ha una tradizione movimentista molto maggiore rispetto a Fratelli d’Italia. Dunque, in conclusione, se la Lega saprà sviluppare, nelle prossime settimane, una piattaforma politica gradita agli agricoltori, il partito di Salvini potrebbe trarne un significativo vantaggio, portandosi verso una quota 12 per cento che al momento, nei sondaggi, appare lontana. Ma che potrebbe essere raggiunta con il contributo di quell’Italia della produzione agricola a cui fino a qualche settimana fa nessuno pensava come bacino elettorale determinante.

*politologo e sondaggista






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