Politica

Europee, Sangiuliano candidato. Meloni pronta a giocarsi il jolly

di Marco Scotti

Definitivamente compromessi i rapporti con "l'assistente" Sgarbi. Rumor

Sangiuliano candidato alle europee, Meloni pronta a giocarsi il jolly

Che cosa vuole fare il ministro Gennaro Sangiuliano? Nelle ultime settimane si sono rincorse molte voci che riguardano il titolare del dicastero della Cultura. Qualcuno sostiene che sia intenzionato a correre per la poltrona di governatore della Campania. Altri invece che sia già pronto come nome “forte” in vista delle elezioni europee. Affaritaliani.it ha potuto verificare tutti questi rumor.

A quanto risulta alla nostra testata, il ministro sta bene dove sta: si diverte, è appagato, ha diversi progetti in testa. Ma rimane anche molto legato a Giorgia Meloni, che l’ha fortemente voluto a capo del dicastero. E se la premier dovesse chiedere qualcosa, Sangiuliano non potrebbe dire di no.

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Nel caso delle elezioni europee, ci sono due possibilità. La prima è che la Meloni voglia “usarlo” come capolista per accrescere il numero dei voti. La seconda è che invece venga mandato a Bruxelles come uno dei nomi forti di Fratelli d’Italia. D’altronde, le previsioni sono di un’affermazione piuttosto larga e il numero di europarlamentari sarà decisamente elevato. Con Raffaele Fitto impegnato nella partita del Pnrr, è ovvio che a Bruxelles serve un altro fedelissimo di Meloni. E Sangiuliano avrebbe l’identikit giusto. Se, quindi, la premier dovesse chiedere questo sforzo al ministro, a lui non resterebbe che rispondere “obbedisco”.

In Campania invece il discorso è più articolato. È vero che Sangiuliano è molto forte nella Regione. Ma lo è altrettanto che al momento Vincenzo De Luca rimane intoccabile. E se, alla fine, dovesse trovarsi l’escamotage (provvedimento che dovrebbe coinvolgere anche Michele Emiliano in Puglia) per cui il governatore uscente può ancora concorrere per la poltrona, la sfida sarebbe impari. E Sangiuliano non avrebbe nessuna intenzione di andare a fare l’agnello sacrificale e preferirebbe restare dov’è. Se invece De Luca non dovesse ottenere una deroga di qualche tipo, allora il ministro della Cultura potrebbe essere più disponibile. Fermo restando che di fronte a un diktat della premier non ci sarebbero molti modi per opporsi.

Infine, sempre per quanto riguarda Sangiuliano, fonti accreditate riferiscono che il rapporto con Vittorio Sgarbi è ormai definitivamente compromesso con i due che si parlano a stento. Ma non sarà il ministro a decidere il destino del sottosegretario, finito nell’occhio del ciclone per diverse vicende. Sembra che anche in questo caso a voler eventualmente propendere per l’estromissione dall’esecutivo del critico d’arte sarà – ancora una volta – Giorgia Meloni.