Politica
Ex M5s, in 31 nel contro-Movimento. Pressing per avere Di Battista come leader

Della partita anche Morra e l’ex ministra Lezzi. I tempi del partito di Conte sembrano ancora troppo lunghi, tanti i nodi da sciogliere
Ex M5s, in 31 nel contro-Movimento. Pressing per avere Di Battista come leader
La guerra interna nel M5s continua senza sosta. Adesso ai tanti problemi che deve affrontare il nuovo leader designato Giuseppe Conte se ne aggiunge un altro non di poco conto. Un gruppo di 31 parlamentari cacciati dal Movimento ha deciso di unirsi in un nuovo partito. Il dato politico - si legge su Repubblica - è che adesso anche Nicola Morra e Barbara Lezzi, finora intenzionati a ingaggiare una battaglia in punta di diritto contro l’allontanamento dopo la non fiducia al governo di Mario Draghi, sembrano essersi messi il cuore in pace. L’arrivo di Giuseppe Conte alla guida del neo-M5S si attarda e segnali di riapertura per quelli considerati ribelli non se ne sono visti. Così ora l’orizzonte («servirà qualche settimana», è cauta la senatrice calabrese Bianca Laura Granato) è riunire i dispersi e provare a strutturare un contro-Movimento capace di recuperare elettori ed attivisti delusi.
I parlamentari interessati - prosegue Repubblica - sono più di trenta, ma un primo passaggio con nomi e cognomi è avvenuto quando martedì in 31 hanno sottoscritto una nota in cui chiedevano al M5S di rompere gli indugi destinando i fondi delle famose “restituzioni” degli stipendi alle persone bisognose, allineandosi quindi con la posizione della piattaforma Rousseau che sostiene che per fare la donazione non serve un voto degli iscritti. E poi, infine ma non per ordine di importanza: Alessandro Di Battista sarà della partita o no? Domanda alla quale nessuno in realtà sa rispondere, probabilmente neanche “Dibba”, ma che fa ovviamente la differenza. Con un leader così tutto diventerebbe più facile, perlomeno mediaticamente, come riconoscibilità di un ipotetico soggetto alternativo. Intanto domani esce il libro di Di Battista, Contro! (Paperfirst), che potrebbe diventare — chissà — una sorta di manifesto politico per un partito non ancora nato.