Politica

Festa Repubblica, Mattarella: "Bene comune più importante dei particolarismi"

Le parole di Sergio Mattarella per accogliere gli ambasciatori al Quirinale, venuti in occasione della Festa delle Repubblica

Festa della Repubblica, il discorso di Sergio Mattarella

Sergio Mattarella ha tenuto un discorso in occasione della Festa della Repubblica e, rivolgendo il suo saluto agli ambasciatori ospitati al Quirinale, ha affermato: "Il progresso realizzato dalla Repubblica Italiana in questi settantacinque anni è stato straordinario e ci ha accompagnato una condivisione di valori e di prospettiva con le numerose nazioni con cui abbiamo cooperato".

"E’ questa dimensione del multilateralismo - radicata nella nostra Costituzione - che ha espresso l’autentica vocazione del nostro Paese: contribuire a realizzare un mondo in pace, in cui i diritti della persona e dei popoli trovino piena attuazione, secondo regole assunte dalla comunità internazionale". Per il Presidente della Repubblica "si tratta di diritti inalienabili e indivisibili. Ogni atto di forza contro di essi danneggia la causa della pacifica coesistenza e del sereno sviluppo di relazioni basate sul rispetto del diritto internazionale".

Festa della Repubblica, Mattarella: "Ue? Imprescindibile per nostra identità nazionale"

 "La concezione di un bene comune, più importante di ogni particolarismo, ci ha portato ad essere convintamente parte della Unione Europea, elemento imprescindibile della nostra stessa identità nazionale. La cooperazione sostiene le opportunità offerte da una nuova stagione di ripresa e rinascita, civile ed economica. Un nuovo inizio per una comunità internazionale che voglia affrontare con successo le sfide della sostenibilità dei modelli di vita e della lotta alle disuguaglianze". Il Capo dello Stato invita anche "a questo fine, a trovare le tante ragioni di un impegno condiviso, che non attenua le differenze, ma unisce gli sforzi di tutti contro i nemici dell’umanità".

2 giugno, Mattarella: "Repubblica Italiana nata come casa comune, per non ripetere errori"

"La nascita della Repubblica Italiana, nel 1946, segnava anch’essa un nuovo inizio: la edificazione di una casa comune, basata sulla libera sottoscrizione di un patto di cittadinanza da parte dei cittadini e, per la prima volta, delle cittadine". Queste le parole finali di Sergio Mattarella agli ambasciatori ospitati al Quirinale per la Festa della Repubblica. Il Capo dello Stato traccia un parallelismo tra l'uscita dalla pandemia e l'uscita dalla Seconda guerra mondiale: "Sulle macerie il popolo italiano, i popoli d’Europa, i popoli del mondo, si proposero di non ripetere gli errori del passato. Non sempre vi siamo riusciti". "Ma la spinta alla rinuncia della guerra, come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, è stata allora, e rimane, robusta e forte. E’ un disegno incompiuto, per il quale moltiplicare gli impegni comuni. Con questa convinzione e in questa prospettiva auguro a tutti buona Festa della Repubblica Italiana"