Politica

Fort Apache attaccato dai "buoni" visi pallidi: ombre e luci sul caso La Russa

Di Paolo Diodati

Al bar e casa, in tv e sui social: tutti parlano del figlio del presidente del Senato, Apache La Russa. Ma chi è davvero questo ragazzo? Il commento

Sappiamo anche che Ignazio La Russa ha voluto creare in casa sua una piccola riserva indiana, chiamando gli altri due figli, Geronimo e Cochise. Il Presidente del Senato ha spiegato il perché già con la prima moglie aveva iniziato a creare la riserva indiana in casa. Ma non si è addentrato nei meandri psicologici delle motivazioni che possono aver spinto un genitore vissuto, fino al 1993, tra gli appestati del ghetto della politica, a voler onorare, con i nomi dei tre rampolli, la memoria degli abitanti nelle riserve indiane d'America. Quanto poi questa singolarità possa aver influito sulla formazione della personalità dell'ultimo figlio, quello post sdoganamento, è argomento da esperti psicologi.

Intanto sembra che finora la rete non abbia ancora messo le penne da Apache in testa a Ignazio. Ma gliele metteranno, specialmente se farà altri casini col cellulare dato al figlio. Come alcuni hanno già detto, avrebbe dato un bell'esempio di comportamento se, ripreso il cellulare dalle mani dello scapestrato, fosse stato lui a darlo agli inquirenti. Non averlo fatto e addirittura non stroncare la voce di un voto al Senato per un "sequestro" del telefonino, aggrava la posizione di padre e figlio, non essendo il cellulare "cosa nostra", come non doveva essere considerata "cosa nostra" la casa del Presidente del Senato, usata dal rampollo Apache come casa di tolleranza con gli amici, per accorgersi solo dopo, ora, che, giustamente, per certi usi è una casa d'intolleranza.