Politica

Forza Italia: il ritorno delle sedi territoriali

Giuseppe Vatinno

Venti nuove sedi aperte. La gioia di Gregorio Fontana.

Partiamo da un dato concreto: il ritorno del radicamento territoriale di Forza Italia dopo il successo alle recenti amministrative e il ritorno di Silvio Berlusconi.

Gregorio Fontana, responsabile dell’organizzazione del partito, ha espresso la sua soddisfazione per venti nuove sedi che sono state aperte sul territorio nazionale e non si tratta delle solite sedi virtuali sul web, ma di sedi vere e proprie, fisiche e terragne, come accadeva una volta quando la Rete non c’era e il contatto con i cittadini era diretto.

L’ultimo circolo fisico aperto è stato a Venezia e Renato Brunetta ne ha tratto buoni auspici.

Altre sedi sono state aperte scendendo verso Sud.

Per ora solo il centro e il Piemonte segnano il passo ma il trend è chiaro.

Questo dato, per così dire empirico, che riguarda FI ci permette di fare qualche considerazione più genarle sulla “politica ai tempi di internet”.

Infatti, i nuovi populismi si alimentano sempre sulla Rete perché è uno strumento che può raggiungere miliardi di persone in tutto il mondo ed ha un potenziale rivoluzionario incredibile nel bene nel male. La Rete si presta bene, per sua stessa natura, alla semplificazione e al fraintendimento sebbene abbia indubbi e grandissimi meriti collegando virtualmente tutto il mondo e permettendo quindi uno scambio illimitato di informazioni.

Ma tornando alla politica il caso dei Cinque Stelle, ad esempio, è significativo.

Grillo odiava i computer che normalmente spaccava durante i suoi spettacoli quando fu folgorato da un guru eporediense e da allora capì che la Rete non era la sua nemica, ma letteralmente la sua fortuna.

Infatti, la Rete permette -dal punto di vista politico- un contatto superficiale e acritico se non banale e banalizzante, basta vedere i tanti “cartoncini” impregnati di frasi da “baci perugina” che compaiono ormai a migliaia su Facebook.

In questo senso ben venga il ritorno alle vecchie sezioni che affiancando quelle virtuali permettano anche un scambio diretto ed umano che nella politica dovrebbe essere fondamentale e che la Rete tende a trascurare.