Politica

Massimo Cacciari: "La Francia insegna, Meloni e Salvini non vinceranno mai"

Di Alberto Maggi

Secondo il filosofo "con Macron vince l'establishment economico-finanziario"

Elezioni in Francia, vittoria di Macron. Intervista a Massimo Cacciari


"Molto semplice: vittoria annunciata e scontata". Massimo Cacciari analizza con Affaritaliani.it la rielezione di Emmanuel Macron alla presidenza della Francia. "La destra non ha alcuna possibilità di affermarsi in un grande Paese europeo come la Francia, l'Italia, la Germania o la Spagna. Nessuna possibilità a prescindere dal sistema elettorale. Almeno fin tanto che si presenteranno personaggi come Marine Le Pen. Le persone europee capiscono perfettamente che altro non farebbero che votare per una crisi di governo. Hanno capito la lezione, sarebbe un voto irragionevole".

"In Italia - facendo quindi un paragone con le prossime elezioni politiche - non ci sarà mai un esecutivo della sola destra di Meloni e Salvini. Infatti prima, nel 2018, si sono inventati l'alleanza con il M5S e poi il governo con tutti dentro. La gente non è pazza e se vota una Le Pen vota per la crisi. Senza l'appoggio dell'establishment internazionale, Stati Uniti in testa, non si governa un grande Paese europeo".

Quindi, che cosa succederà in Italia alle prossime Politiche partendo dall'esito del voto francese? "O vince subito una coalizione Pd e qualche cosa d'altro, con la benedizione di Draghi e Mattarella, oppure si inventano un altro pasticcio come quello del 2018 che dura qualche mese per poi tirare fuori dal coniglio di Draghi o qualcuno come Draghi. Ormai - sottolinea il filosofo ex sindaco di Venezia - siamo come come nella Prima Repubblica quando c'era il cosiddetto fattore K (allora era il comunismo, ndr). Certe forze politiche non possono governare nell'attuale contesto geopolitico, men che meno dopo la guerra in Ucraina".

"Le potenze economiche e finanziarie sono determinanti per un Paese come la Francia e Le Pen può candidarsi cento volte, perderà cento volte. A meno che non accadono sconquassi internazionali pazzeschi che mutano completamente gli equilibri politici".

In sostanza, quella di Macron, "è una vittoria dell'establishment internazionale, soprattutto economico-finanziario. Poi però c'è il problema dell'astensione, anche in Italia, perché comunque si va a votare il meno peggio e non tutti sono d'accordo. Infatti quando le elezioni sono più libere, tra virgolette, come le Europee in Italia, i risultati sono diversi. Lo vedremo anche in Francia, penso che alle Legislative di giugno ci sarà un contraccolpo a favore di Le Pen o della sinistra di Mélenchon", conclude Cacciari.

 

 

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