Politica

Governo, Pasquino: "Renzi megalomane. Fa gli interessi dei suoi finanziatori"

di Carlo Patrignani

Il politologo Gianfranco Pasquino: "Renzi? Spinto da invidia nei confronti di Conte che gode di un significativo consenso popolare superiore al 50%"

Per la coalizione del Governo guidato da Giuseppe Conte siamo al redde rationem: o nelle prossime ore si arriva alla ricomposizione dell’attuale maggioranza attorno al Premier oppure si scivola più verso le elezioni anticipate che non verso un cosiddetto governo di ‘salute pubblica’ o di solidarietà nazionale.

Tutto ruota nella contrapposizione tra il Premier e il leader di Iv, Matteo Renzi, protagonista della preoccupante fase di stallo dell'esecutivo a fronte di una emergenza sanitaria ed economica, causata dalla devastante pandemia da Covid 19..

"Gli intendimenti di Renzi? Sono chiarissimi: deve far vedere che esiste tanto lui quanto la sua creatura politica, Italia Viva. Un megalomane che come ha contribuito a farlo ora mira a distruggere il governo, spinto da invidia nei confronti di Conte che gode di un significativo consenso popolare superiore al 50%".

LP 4658211(fonte Lapresse)
 

A parlare è il politologo Gianfranco Pasquino, Professore Emerito di Scienza Politica all’Università di Bologna e Accademico dei Lincei, che conosce assai bene le dinamiche politico-istituzionali per essere stato in passato senatore della Repubblica.

"Condivisibile la critica mossa al Premier di cambiare passo, di accelerare l’azione di governo, ad esempio, sul Recovery Plan – aggiunge – fa parte della dinamica interna alla coalizione ma non nei termini posti da Renzi che sottintendono semmai l’interesse per il vasto gruppo di finanziatori della sua Fondazione".

Come ci sono, insomma, modi e modi di porre le questioni: e quello di Renzi è “aggressivo, ferito per la debacle del Referendum del 2016” evidenzia Pasquino.

Intanto qualcosa si è mosso: parrebbe la questione del Recovery Plan risolta dal Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri per aver accolto le proposte delle forze politiche della maggioranza. Basterà a rasserenare gli animi? O come una corsa ad ostacoli ne spunteranno altri? Come un rimpasto?

"E’ del tutto legittimo pretendere cariche: la politica è acquisizione di potere – sottolinea Pasquino – Il punto è come si usa questo potere e per cosa".

Lo spiraglio che resta appena socchiuso sarebbe dunque un rimpasto? “Un rimpasto non ampio: bisogna vedere l'esito della mediazione in atto ed in particolare lo spazio per agire sui fondi europei".

Il countdown per l’esecutivo Conte è ormai agli sgoccioli: il deadline è domani quando dovrebbe tenersi il Consiglio dei Ministri proprio sul Recovery Plan.

Si vedrà allora se l’appello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ai ‘costruttori’ sarà stato accolto. L’aspettativa del Paese è che sia possibile "ricominciare daccapo", conclude Pasquino ma con maggior speditezza, con un deciso "cambio di passo".