Politica
Gianni Pittella esterna sul governo
Gianni Pittella professionista "dell'antigoverno"
Gianni Pittella, Pd, è senatore della Repubblica (sconfitto nell’uninominale in Basilicata ripescato nel proporzionale in Campania), già capogruppo europarlamento dei socialisti e democratici ed è fratello del governatore della Basilicata, Marcello Pittella, arrestato (ora in libertà con divieto di dimora a Potenza) a luglio scorso e sospeso dalle funzioni per l’inchiesta sui concorsi per la sanità lucana. Entrambi sono figli dell’ex senatore socialista Domenico Pittella. Insomma una famiglia in politica.
Gianni, alla Leopolda, ha esternato su Matteo Renzi leader del Pd e sulla candidatura di Marco Minniti alla guida del partito democratico.
Ma Gianni esterna soprattutto sul governo giallo-verde e sulle tecniche e tattiche per fermarlo perché “ci sta portando nel burrone”, dice il Pittella. Un bel coraggio dopo l’esperienza di Renzi che il burrone l’ha provato personalmente trascinandosi però dietro anche l’Italia.
Dice Gianni a proposito della strategia anti-europeista di Salvini:
“A questa strategia occorre contrapporre un fronte ampio e plurale, che pur nelle sue identità condivida l’urgenza di profondo rinnovamento europeo in tema di equità sociale, governo comune dei flussi migratori, giustizia fiscale, governo delle politiche fiscali ed economiche per un rilancio degli investimenti, della crescita sostenibile e dell’occupazione. Finiamola con il pestarci i piedi tra di noi, mentre va avanti un disegno spericolato e lucido di distruzione dell’Europa”.
Il discorso fa nostalgia per i termini barocchi da Prima Repubblica, ben articolati, fusi e confusi in un effluvio che sa di libro di sogni del Nazareno, ma che nel finale contiene una interessante ammonizione ai compagni di traversata: “Finiamola di pestarci i piedi”, riferimento ovvio ad un partito dilaniato dai veleni interni e che proprio per questo non convince più.
Pittella senatore è uno di quelli che Sciascia avrebbe definito “professionista dell’anti-governo” e cioè uno che è specializzato nell’opposizione intransigente a Salvini e Di Maio, magari pure lui fa un pensierino al segretariato. Tanto sognare non costa nulla ed aiuta a tirare avanti.