Politica
Giorgetti: "Dimissioni? Decido io. Da ministro avrei votato il Mes, ma..."
Il ministro dell'Economia esce allo scoperto
"Il ministro dell'Economia e delle Finanze aveva interesse che il Mes fosse approvato per motivi economico finanziari"
All’indomani della bocciatura del governo sul Mes, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti torna sulla questione interpellato dai cronisti. "Il ministro dell'Economia e delle Finanze aveva interesse che il Mes fosse approvato per motivi economico finanziari ma per come si è sviluppato il dibattito negli ultimi giorni con giurì d'onore e queste cose qui non mi pare ci fosse aria, mi è sembrato non ci fosse aria ma per motivazioni non soltanto economiche", ha detto. Quanto alla richiesta di dimissioni avanzata dall’opposizione, Giorgetti ha detto: "I consigli dell'opposizione sono sempre utili però permettetemi che poi decido io".
Che "sul Mes che ci fossero problemi era noto a tutti. Abbiamo fatto un passo in avanti sul Patto di Stabilità, ma le sfide in Europa sono ben altre. Non è che l'Europa ha sempre ragione", ha detto anche Giorgetti. Ai cronisti che gli chiedevano se sul Meccanismo di stabilità – la cui riforma è stata affossata dalla maggioranza del Parlamento italiano – ci fosse stato uno strappo con l'Europa, ha risposto di "no".
Quell’Europa che non ha ragione, ha quindi dettagliato Giorgetti, si manifesta ad esempio nella vicenda Ita-Lufthansa. “Ci hanno messo un altro stop. Quando hanno torto, hanno torto anche loro – ha rincarato il titolare delle Finanze – Ci hanno fatto capire che si va alla cosiddetta fase due, quindi serviranno altri mesi di approfondimenti. Dopo aver fatto esattamente quello che era stato prescritto dalla stessa Commissione Ue. Il fatto che perdiamo altro tempo non è una cosa positiva".
Nel giorno in cui la Manovra ha incassato la fiducia del Senato, con le ultime modifiche, è rimasto in sospesa il tema delle possibili proroghe al Superbonus, o almeno di un intervento per facilitare chi non ha completato i lavori entro fine anno. Tema molto caldo soprattutto per Fi. Giorgetti ha ribadito i suoi scetticismi alla luce del peso sulle finanze pubbliche: "Ogni mese di Superbonus ci costa 4,5 miliardi che è quello che abbiamo stanziato in aumento per la Sanità per il 2024.
Ogni mese di proroga del Superbonus si mangia esattamente lo stanziamento della sanità, se non si capisce questo non si fa un ragionamento onesto sul Superbonus". E ha quindi chiarito che le decisioni al riguardo “dipendono dalla tenuta dei conti pubblici”. "Aspettiamo i dati del Superbonus", ha risposto ancora a chi gli chiedeva se il 5,3 di deficit di quest'anno sarà rispettato o rischiamo di andare sopra.
Un riferimento, quindi, proprio alla Manovra: "Abbiamo approvato il bilancio dello Stato, dove c'è dentro anche quello che abbiamo fatto. Tanti l'hanno criticato, siccome viviamo in tempi complicati, speriamo non sempre ci sia una guerra in Europa, abbiamo deciso di aiutare le famiglie italiane più bisognose proprio nel 2024, perché ci siamo resi conto che purtroppo questa guerra ha portato anche tanta inflazione nelle case degli italiani. Ignorare questo sarebbe ignorare la realtà".