Politica

Giustizia, Ermini: “Riforma Cartabia accettabile. No a sorteggio nel Csm”

David Ermini, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, ribadisce la necessità di un intervento riformatore su Csm e ordinamento giudiziario

Quanto alla crisi che ha travolto il Consiglio e l'intera magistratura per effetto del caso Palamara, il vicepresidente della magistratura Ermini ha osservato che "ci si poteva accorgere prima di questa situazione. La magistratura ha avuto il massimo della propria approvazione da parte dei cittadini nel momento in cui la politica era in grande difficoltà, come nel periodo di Tangentopoli, ma ora nella magistratura sono scoppiate bombe le cui micce sono state accese tanto tempo fa".

"E' vero che c'è un consenso interno, perché il Csm come l'Anm sono organi elettivi, ma la fiducia i magistrati la devono avere da 60 milioni di italiani - ha sottolineato - quindi è evidente che c'è bisogno che i magistrati guardino ai cittadini a cui prestano i loro servizi".

La spartizione degli incarichi, per come è emersa in questa crisi, "ritengo sia finita. Il problema non è che permangano le correnti ma che c'è chi le utilizza per andare a pretendere un posto direttivo o un incarico. Il carrierismo, chi si è buttato nelle correnti per ottenere qualcosa, è quello che ha fatto male alla magistratura, questo la magistratura lo ha capito bene, anche perché la stragrande maggioranza dei magistrati è estranea a questo sistema. Questo segnale - ha concluso il vicepresidente del Csm - è arrivato forte. Spero che quello che è accaduto non possa più accadere".