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Politica
Referendum Giustizia, ammessi 5 su 6. Bocciato quello sulla cannabis

Referendum, Amato: "Su alcuni quesiti unanimità, su altri maggioranza"

Via libera della Corte costituzionale a cinque dei sei referendum abrogativi sulla giustizia. Gli italiani potranno votare per cancellare la legge Severino sulla incandidabilità e decadenza di parlamentari e uomini di governo condannati a 2 anni, sulla separazione delle carriere dei magistrati, sulla stretta alla custodia cautelare, sul via libera alle candidature per il Csm senza bisogno di un numero di firme tra 25 e 50 e sul voto degli avvocati nei consigli giudiziari sulle valutazione dei magistrati. Sono cinque dei 6 referendum proposti dalla Lega e dal partito Radicale, ma presentati da otto Regioni governate dal centrodestra. La Consulta ha giudicato inammissibile, invece, il quesito sulla responsabilità civile diretta dei magistrati, quello politicamente più importante.

Referendum: Amato, inammissibile quesito su responsabilita' diretta magistrati - "Abbiamo dichiarato inammissibile il referendum sulla responsabilita' diretta dei magistrati, perche' fondamentalmente, essendo sempre stata la regola per i magistrati della responsabilita' indiretta, l'introduzione della responsabilita' diretta rende il referendum piu' che abrogativo, innovativo". Cosi' il presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, nel corso di una conferenza stampa.

Amato, su alcuni quesiti unanimita' su altri maggioranza - "Non mi pare che nessuno abbia cercato i peli nell'uovo.In alcuni casi l'orientamento e' stato unanime, in altri prevalente". Lo ha detto il presidente della Consulta Giuliano Amato parlando delle decisioni prese dalla Corte sul referendum.

Referendum: Amato, ammissibile quesito su consigli giudiziari - "Abbiamo dichiarato ammissibile il referendum sulle funzioni da riconoscere ai consigli giudiziari nella loro composizione completa, anche con i laici". Lo ha affermato il presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, nel corso di una conferenza stampa.

Referendum, Consulta boccia il quesito sulla cannabis - "Abbiamo dichiarato inammissibile il referendum, io dico, sulle sostanze stupefacenti, non sulla cannabis". Lo ha detto il presidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato, nella conferenza stampa sulla camera di consiglio dedicata ai quesiti referendari. "Vi basti dire - ha spiegato - che il quesito è articolato in tre sottoquesiti e il primo relativo all'articolo 73 comma 1 della legge sulla droga prevede che scompare tra le attività penalmente punite la coltivazione delle sostanze stupefacenti di cui alle tabelle 1 e 3, ma la cannabis è alla tabella 2, quelle includono il papavero la coca, le cosiddette droghe pesanti".

"Già questo - ha osservato Amato - è sufficiente a farci violare obblighi internazionali plurimi che abbiamo e che sono un limite indiscutibile dei referendum. Poi ci portano a constatare la inidoneità rispetto allo scopo perseguito perché il quesito non tocca altre disposizioni che rimangono in piedi e che prevedono la responsabilità penale delle stesse condotte".

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