Governo con solo un portavoce. Ministri lontani dai talk show - Affaritaliani.it

Politica

Governo con solo un portavoce. Ministri lontani dai talk show

Valerio Monaco

Come salvarsi dal "tutti contro". Il dibattito su Affaritaliani.it

Egregio Perrino,
concordo pienamente con il consiglio di Daniele Rosa al nuovo governo: parlare solo attraverso comunicati

ufficiali. Lo dico “dall'alto” di quasi quaratant'anni di lavoro come “voce” istituzionale di imprese private e organismi pubblici di diversa colorazione (dai vecchi DC, PLI. PRI, PSI, a Lega e Forza Italia).Il governo parli con una voce sola – chiara, precisa, univoca, Autorevole. L'affidi a “comunicati ufficiali” letti dal portavoce, inviati alle testate giornalistiche, pubblicati sul sito istituzionale (magari annunciati via Twitter). Questo e basta. Inoltre – dipendesse da me - … il governo avrebbe un solo portavoce, quello del Consiglio dei Ministri. Via tutti gli uffici stampa e i portavoce “personali” di ministri e sottosegretari.Per quanto riguarda il Presidente del Consiglio e in singoli Ministri (su delega del capo del governo) … niente interviste stampa e tv (salvo rarissime eccezioni, riservate a qualche organo straniero, scelto con la massima oculatezza in funzione del messaggio da lanciare). Ma, soprattutto, fuori, lontani, lontanissimi, dal chiacchiericcio di talk show e salotti televisivi. Il governo ha empre a disposizione – per comunicare con l'elettorato i TG nazionali. E quelli bastano e avanzano, se i messaggi sono chiari, credibili, diretti e senza fronzoli. In conseguenza di ciò, si potrebbe allora vedere il dibattito politico tornare nel suo alveo naturale, le due camere, senza che queste siano sopravvanzate dalla terza o quarta di Vespa e della D'Urso. A proposito dei quali (e dei loro vari colleghi) c'è davvero da chiedersi: ma dov'è l'autorevolezza e l'indipendeza del giornalista, delle reti e delle testate se gli invitati sono spediti in scena dai partiti o, peggio ancora, rubino la scena direttamente. Per inciso, ho la netta impressione che la presenza in televisione sia più di danno che di vantaggio per la maggior parte dei politci, presentando sempre un alto rischio di effetto boomerang. Paradigmatico, in questo, è l'autolesionismo catodico di Matteo Renzi, con un rinculo negativo da cui non si risolleverà mai più. In compagnia di Maria Elena Boschi, ovvimente.