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Governo, Conte: "La task force per il Recovery resta. Renzi? Non mi spaventa"

Il premier: "D'ora in avanti le scelte saranno condivise. Ma sui 6 manager c'è stato un colossale fraintendimento"

Governo, Conte: "La task force per il Recovery resta. Renzi? Non mi spaventa"

Il governo, nonostante il sì al Mes ottenuto in Senato resta molto instabile. Le dichiarazioni di Matteo Renzi sono state forti e anche chiare. Se la struttura di governance del Recovery Fund non cambierà, Italia Viva non voterà la Legge di Bilancio e di fatto ci sarà la certificazione della crisi. Giuseppe Conte prova a rassicurare tutti, alla fine di una giornata frenetica. "Non mi spaventa il confronto tra alleati, - spiega il premier al Corriere della Sera - l’importante è che la dialettica si traduca in ricchezza di idee, non in sterili polemiche». Accusato di voler decidere tutto da solo, Conte fa capire che d’ora in avanti condividerà le scelte. Non possiamo permettere che la dialettica politica ci faccia precipitare in una condizione sterile di distacco dalle urgenze del Paese. Questo interrogarci chiassoso tra noi non ha significato, mentre i cittadini attendono e le sfide corrono".

"La struttura di missione del Recovery - prsegue Conte al Corriere - avrà compiti di monitoraggio ma non sottrarrà potere e competenze ai ministeri. La politica non verrà commissariata, dobbiamo assicurare tempi certi e velocità. Dovrebbe solo essere prevista una clausola di salvaguardia nel caso in cui le amministrazioni centrali non possano intervenire per esercitare i poteri sostitutivi. Un governo - ammette Conte - ovviamente può proseguire nella sua azione solo sulla base della fiducia di ciascuna forza di maggioranza. Siamo in una repubblica Parlamentare".