Politica
Governo, "crisi a gennaio porta al voto. Conte e Renzi rischiano di sparire"
Il governo Conte sull'orlo della crisi, intervista di Affaritaliani.it al democristiano Gianfranco Rotondi
Si va verso una crisi pilotata e un Conte ter con rimpasto, una soluzione democristiana?
"Se vuoi fare il democristiano, devi saperlo fare. Lei questi qui li vede capaci di pilotare una crisi? Secondo me stanno solo andando a sbattere più o meno allegramente. E purtroppo proiettano nel mondo il film dell’Italietta che invece della campagna vaccinale prepara una campagna elettorale".
Come valuta l'atteggiamento di Matteo Renzi nelle ultime settimane? Ha posto questioni di merito vere o cerca solo poltrone?
"Né l’uno nè l’altro. Renzi è uscito dal Pd per creare - come Macron - un’area vasta e vincente tra sovranismo e vecchia sinistra. E’ un disegno che peraltro io condivido. Solo che lui vede in Conte un ostacolo, io lo vedevo come una possibile risorsa. Parlo all’imperfetto, perché questo crisi rischia di cancellare sia Conte che Renzi".
Crede al Pd quando dice che se cade il governo ci sono solo le elezioni?
"Non credo al Pd ma alla mia esperienza: le crisi di gennaio finiscono sempre a elezioni, nel 2019 furono evitate solo grazie al generale agosto. In questo caso le elezioni convengono sia ai sovranisti che al Pd perché stroncano la rinascita del Centro, chiunque lo coltivi, Renzi, Conte o Berlusconi (o tutti e tre assieme, come suggerisco io)".
Nel M5S è evidente che a dettare la linea è Di Maio. Il ministro degli Esteri è diventato un vero leader?
"Di Maio è sempre stato autorevole e capace. Io lo stimo, anche l’antipolitica può produrre politica. E basta con questa storia che bisogna per forza denigrare l’avversario. Io l’ho difeso anche quando lo chiamavano bibitaro, io ad esempio alla sua età ho fatto il pony express e Silvio Berlusconi ha consegnato frigoriferi a domicilio assieme a Confalonieri".
Alla fine secondo lei Conte farà la sua lista o guiderà i 5 Stelle?
"Bisogna chiederlo a lui, io suggerirei una terza opzione ma per ora la tengo per me".
Berlusconi sbaglia a seguire troppo Salvini e Meloni?
"Berlusconi non sbaglia mai, anche quando fa scelte che sono il contrario di quello che pensa".
Crede che il Centrodestra esisterà ancora in futuro? Come valuta la svolta moderata di Salvini?
"Il Centrodestra non esiste più, era la creatura di Berlusconi e si identificava con la sua leadership. Può esistere una coalizione vincente ma va radicata al centro con una guida magari meno carismatica ma intorno a cui si può aggregare una lista moderata a due cifre. Altrimenti avremo due destre gialle, vincenti nei sondaggi e fermate nelle urne da alleanze di necessità".
Chi è il più democristiano dei politici attuali considerando gli ultimi avvenimenti politici?
"Nessuno. I democristiani coltivavano la collegialità, erano tutti capaci di canto corale, qui tutti solisti, e nessuno intonato".