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Governo, Draghi cede sul coprifuoco. Dal 17 maggio rientro a casa alle 23

Il premier ha chiesto due settimane di verifica delle attuali condizioni, poi in caso di numeri in discesa allenterà la presa

Governo, Draghi cede sul coprifuoco. Dal 17 maggio rientro a casa alle 23

Il governo Draghi deve fare i conti con la prima crepa interna. A Salvini il decreto sulle riaperture non è piaciuto e la Lega, su indicazione del suo leader, si è astenuta dalla votazione in Consiglio dei Ministri. Il premier ha definito questa presa di posizione "un precedente molto grave". E così il giorno dopo lo strappo sul coprifuoco mantenuto alle 22 - si legge sulla Stampa - si fa trovare pronto e disponibile al compromesso, consapevole che finché non sarà lui il bersaglio delle critiche e delle accuse il suo pragmatismo non passerà come cedimento. La data che adesso è sulla bocca di tutti è lunedì 17 maggio. Sulla base dell’andamento epidemiologico che verrà fotografato venerdì 14 maggio si potrebbe spostare l’orario del coprifuoco alle 23. Ma andrà prima assorbito e analizzato l’effetto su due settimane delle aperture del prossimo lunedì: ristoranti e bar aperti all’esterno, cinema, teatri, mostre. Molta più gente si riverserà in strada aumentando le opportunità di assembramento.

Se la curva non avrà picchi all’insù, visto anche il prevedibile aumento della popolazione vaccinata, l’alleggerimento delle restrizioni sarà conseguente.Il premier - prosegue la Stampa - ha comunque fatto un passo indietro quando le Regioni hanno pesantemente accusato il governo di muoversi fuori dalla Costituzione per aver deciso «in contrasto con le posizioni concordate» di lasciare la scuola in presenza al 70% alle superiori. Il presidente del Consiglio ha sentito la ministra agli Affari Regionali Maria Stella Gelmini e insieme hanno concordato di concedere deroghe per arrivare, da subito, anche al 50%.