Politica
Governo, Draghi mette Salvini all'angolo. "Astensione? Precedente molto grave"
Il premier non usa mezze parole. Con la Lega ora è scontro. Tra una settimana la mozione di sfiducia a Speranza. Un'altra astensione avrebbe conseguenze
Governo, Draghi mette Salvini all'angolo. "Astensione? Precedente molto grave"
L'emergenza Coronavirus in Italia non accenna a diminuire come sperato. Lo certificano i numeri, il calo dei contagi è molto lento e la situazione negli ospedali resta critica. Specie nei reparti di terapia intensiva la pressione è tanta, complici le varianti che dominano in tutto il Paese e che rendono la malattia più aggressiva. Per questo il governo ha deciso che le riaperture saranno graduali e in Consiglio dei ministri Draghi ha portato un decreto che non prevede modifiche al coprifuoco, che resta alle 22 e vieta la riapertura dei locali al chiuso per pranzo.
La cosa non è piaciuta alla Lega - si legge su Repubblica - che ha deciso di astenersi. Il premier boccia la decisione del Carroccio con poche sillabe risentite: "È un precedente grave". Pausa. "Prendiamo atto, è molto grave". Il premier sceglie la fermezza. Non può accettare che si mortifichino decisioni prese in un vertice a cui ha partecipato anche il Carroccio. I ministri che siedono al suo fianco, e ora si sfilano. «Altrimenti cosa le riuniamo a fare, queste cabine di regia?». Fermezza anche perché è inaccettabile stracciare patti con un sms, come ha scelto di fare l’ex ministro dell’Interno, «altrimenti si nega un certo modo di procedere e condividere le decisioni». Fermezza per far capire quanto è alta la posta in gioco.
Il ministro della Cultura Franceschini - prosegue Repubblica - non resta in silenzio sull'accaduto. «Scusate, ma devo tornare su quanto accaduto. Non si è mai visto che su un decreto così importante una forza di maggioranza non partecipi al voto. Anche perché parliamo di un testo definito da parte di tutti, in cui ciascuno ha ceduto qualcosa. Crea un precedente grave". La controprova si avrà già tra qualche giorno. L’appuntamento più vicino è quello della mozione di sfiducia a Speranza. Votare contro un alleato di governo allontanerebbe la Lega dalla maggioranza. Ma anche l’astensione rischia di generare danni irreparabili. C’è una settimana per capire se il «grave precedente» porterà consiglio o se le strade della Lega e dell'attuale esecutivo si seperarenno.