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Governo, l'Aventino delle donne del Pd. Zingaretti prova a rimediare:è scontro

Il segretario dopo le nomine di tre ministri uomini cerca di riequilibrare ma è esplosa la protesta interne, tutta al femminile

Governo, l'Aventino delle donne del Pd. Zingaretti prova a rimediare: è scontro

Il governo Draghi è ormai nato, con la nomina dei ministri e la certezza di ottenere la fiducia, sia alla Camera che al Senato, visto che a parte Fratelli d'Italia e qualche minoranza ribelle nel M5s, tutti dovrebbero votare a favore del nuovo esecutivo. Scelti i ministri - si legge sul Messaggero - ora tocca a vice e sottosegretari. Posto che il numero complessivo dei membri di governo non verrà aumentato rispetto al numero di 60 e che i ministri già nominati sono 23, restano 37 poltrone ancora da distribuire. 36, per l'esattezza visto che il Roberto Garofoli è stato già nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel primo consiglio dei ministri. Stavolta i partiti giocano a carte scoperte con il presidente del Consiglio Mario Draghi al quale spetta l'ultima parola ma lascia ai partiti della maggioranza la scelta in modo che possano procedere a qualche riequilibrio interno.

Problema - prosegue il Messaggero - che ha soprattutto il Pd dove la questione di genere è esplosa con fragore al punto da spingere il segretario Nicola Zingaretti a promettere che vice e sottosegretari dem saranno tutti al femminile. Possibile quindi che tutte le uscenti dem verranno riconfermate. Nei partiti si ragiona su metà sottosegretari alla vecchia maggioranza che ha retto il Conte2 e metà a chi era all'opposizione, tranne ovviamente FdI che non voterà la fiducia e compresi i cespugli di centro, oltre a Lega e FI. Al Mef, Laura Castelli e Antonio Misiani potrebbero essere riconfermati. La Lega pensa di riportare al Viminale Nicola Molteni, mentre il reggente Vito Crimi potrebbe andare a controllare Marta Cartabia alla Giustizia. Ai grillini interessa mettere un piede con Giancarlo Cancelleri e Stefano Buffagni nei ministeri che gestiranno il Recovery Plan, ovvero Infrastrutture e Transizione Ecologica. Probabile anche l'ingresso del super-europeista Benedetto Della Vedova, mentre Iv punta sulla Giustizia.