Politica
Governo, la Lega vota no alla sfiducia a Speranza. Bocciata la mozione di FdI
Il leader della Lega: "Meglio Sileri ministro, tutta la vita"
L'aula del Senato ha bocciato la mozione di sfiducia individuale presentata da Fratelli d'Italia contro il ministro della Salute Roberto Speranza. Hanno votato contro 221 senatori, 29 favorevoli, 3 astenuti. Più di 50 gli assenti. Nell'occasione la chiama dei senatori, su iniziativa della presidente Elisabetta Casellati, è stata effettuata con un nuovo sistema elettronico che rileva in automatico la dichiarazione di voto.
L'Aula del Senato ha bocciato anche la seconda mozione di sfiducia nei confronti del ministro Speranza a prima firma Paragone (ItalExit). I voti a favore sono stati 29, i contrari 206, gli astenuti 2 (presenti 239, hanno partecipato al voto in 237).
Il Senato ha respinto con 204 voti contrari, 28 voti favorevoli e 2 astenuti la mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Salute, Roberto Speranza, presentata da Alternativa c'e' di Mattia Crucioli. In precedenza erano state bocciate le mozioni presentate da Fratelli d'Italia (221 no e 29 si') e da Italexit di Gianluigi Paragone (206 no e 29 si').
LA DECISIONE DELLA LEGA - La Lega vota contro le mozioni di sfiducia presentate al Senato da Fratelli d'Italia, Italexit e Alternativa C'è contro il ministro della Salute Roberto Speranza. Decisivo il pressing del presidente del Consiglio Mario Draghi sul leader del Carroccio Matteo Salvini al fine di preservare l'unità della maggioranza. Nella Lega la tentazione era quella di astenersi o uscire dall'Aula, ma alla fine ha prevalso la linea portata avanti dal ministro Giancarlo Giorgetti: no alle mozioni di sfiducia. Politicamente, Salvini intende utilizzare questo gesto, difficile da digerire ma di grande apertura verso l'esecutivo, per provare a ottenere il prima possibile uno spostamento alle 23 o alle 24 del coprifuoco, se non una vera e propria cancellazione della norma tanto contestata.
VIDEO/ Salvini: "Speranza? Meglio Sileri ministro, tutta la vita"
Lega-Forza Italia: no a mozioni inutili, fiducia in Draghi - "No a mozioni inutili" come quella contro il ministro Speranza perchè "il centrodestra di governo ha fiducia in Mario Draghi". Piuttosto "subito una commissione di inchiesta sulla pandemia". È quanto fanno sapere fonti del "centrodestra di governo", nel giorno in cui sarà messa ai voti in Senato la mozione di sfiducia individuale contro il ministro della Salute Roberto Speranza presentata dal partito di centrodestra all'opposizione, ovvero Fratelli d'Italia. "Il centrodestra di governo - spiegano le fonti - ha fiducia in Mario Draghi: non cederà alle provocazioni di chi sogna un esecutivo tutto tasse e sbarchi a trazione Pd-5stelle. Con senso di responsabilità, determinato a proporre soluzioni concrete e percorribili come dimostrano le riaperture e l'accordo raggiunto nella maggioranza sulla revisione del coprifuoco, il centrodestra di governo ritiene improduttivo il ricorso a mozioni di sfiducia individuali (che non hanno peraltro alcuna possibilità di successo) e propone invece fin da oggi (con deposito formale che avverrà nelle prossime ore) una commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia da parte del ministero della salute. L'auspicio è che, attorno ad una proposta seria, si possa trovare la convergenza della stragrande maggioranza delle forze parlamentari".
Covid, Romeo (Lega): fiducia a Draghi ma Speranza ci ascolti - "Diamo fiducia a Draghi perché siamo leali nei suoi confronti e verso la maggioranza che lo sostiene, sulla sua persona, ministro Speranza, c'è la nostra intenzione di volerla ascoltare ma dimostri che ascolta anche noi e nel tempo cominci a capire che bisogna cambiare". Così Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, annuncia il voto contrario alla mozione di sfiducia al ministro della Salute.
IL DISCORSO DEL MINISTRO SPERANZA AL SENATO
Speranza: limitazioni alle persone unica strada contro il virus - "Il lockdown, le zone rosse, il blocco delle attività che non è possibile svolgere in sicurezza o che possono determinare assembramenti, la limitazione dei movimenti non necessari, l'utilizzo costante delle mascherine non sono decisioni adottate per complicare la vita delle persone, ma l'unica strada in assenza del vaccino per arginare la diffusione del contagio". Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, parlando al Senato nella seduta sulla mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti.
Speranza: rappresentazioni strumentali, emotive e contraddittorie - Quelle rivolte nei suoi confronti sono "rappresentazioni strumentali ed emotive": nell'evoluzione dell'emergenza sanitaria in Italia "non abbiamo sottovalutato la situazione" e nel "percorso di gestione dell'emergenza, tra mille difficoltà, non ci siamo mai fermati, nè possiamo ora fermarci: la pandemia non è uno sprint, ma una maratona che richiede tenuta di lungo periodo e resistenza. La reazione è stata sempre coerente con una valutazione seria del rischio". Così il ministro della Salute Roberto Speranza, parlando al Senato nella seduta sulla mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti. "Il Ministero della Salute - ha sottolineato - ha sempre considerato la serietà della situazione: sarebbe facile per me sottolineare che non si può contemporaneamente criticarmi perchè avrei sottovalutato la gravità della situazione e al tempo stesso contestarmi per aver seguito sempre la linea della massima prudenza; è contraddittorio lamentare l'assenza di una efficace strategia di contenimento del virus e nel contempo chiedere ripetutamente di cancellare le misure più severe adottate dal governo proprio per contenere il virus", ha concluso.
Covid, Speranza: reclutato 81.236 sanitari, t. intensive +106% - "Dall'inizio dell'emergenza ad aprile 2021 sono state reclutate 81.236 unità di personale, di cui 17.634 a tempo indeterminato, in particolare 20.192 medici, 32.064 infermieri, più di 15.900 operatori socio sanitari, oltre a tecnici di radiologia, di laboratorio, assistenti sanitari, biologi e altre professionalità". Lo ha riferito il ministro della Salute Roberto Speranza, parlando al Senato nella seduta sulla mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti. "A maggio con il dl 34 - ha ricordato - è stato introdotto il piano di potenziamento dei presidi ospedalieri per un adeguamento strutturale dei reparti, con risultati significativi: i posti letto in terapia intensiva nel nostro Paese sono aumentati del 106%, prima dell'emergenza c'erano 5.179 posti letto, al 1 marzo 2021 ne sono attivi 9.018 e altri 1.667 possono essere attivati utilizzando i dispositivi già trasferiti alle Regioni". "La nostra capacità di somministrazione dei tamponi oggi è 100 volte superiore rispetto a febbraio e marzo scorso: allora c'erano in media 3.000/3.500 tamponi al giorno, oggi tra antigenici e molecolari ne facciamo stabilmente molti più di 300.000 al giorno", ha concluso Speranza.
Covid, Speranza: tasso letalità 2,2% in linea con altri Paesi - "Il tasso della letalità" del Covid in Italia "sui casi a partire dal 16 luglio 2020 è del 2,2%, un dato in linea con gli altri Paesi. Solo nella prima ondata l'Italia ha avuto un tasso di letalità più elevato, dovuto evidentemente alla durezza dell'impatto del Covid nelle regioni del nord; nella seconda i dati dell'Italia si sono mantenuti in linea con la media europea e mondiale". Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, parlando al Senato nella seduta sulla mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti.
MELONI-SALVINI, DIVORZIO O GIOCO DELLE PARTI? - Una tensione quella tra Fratelli d'Italia e la Lega che va avanti da mesi e che si manifesta anche sul tema del coprifuoco. Entrambi i partiti sono favorevoli alla sua cancellazione, ma si trovano su fronti opposti sulla strada per ottenere questo risultato. Così la battaglia degli ordini del giorno sulla possibile revoca delle restrizioni a maggio finisce per dare un altro scossone al rapporto Lega-Fdi, allargando il solco tra chi ha scelto di entrare al governo e chi, invece, come Fratelli d'Italia combatte dall'opposizione.
Una spaccatura resa ancora più evidente da alcuni dettagli anche linguistici prova di un clima interno ancora più pesante: l'intesa sull'odg alla Camera a cui ha aderito tutta la maggioranza è infatti emersa al termine di un incontro tra Salvini e gli azzurri Antonio Tajani e Licia Ronzulli. Al termine di questa riunione gli staff della Lega e di Forza Italia inauguravano la dicitura "centrodestra di governo" riunitasi per "fare il punto della situazione politica con particolare riferimento alle restrizioni e ai prossimi voti in Aula".
La frattura tra FdI si è consumato plasticamente a Montecitorio: passa l'odg della maggioranza sul coprifuoco da rivedere a maggio. Punzecchiature, dietro le quali, tuttavia qualcuno sembra scorgere un abile gioco delle parti: sia Meloni, sia Salvini evitano con cura accuse personali. Già nelle prossime settimane, entro la fine di maggio, si riuniranno ancora per trovare candidati unitari alle prossime amministrative. Intanto, ognuno rimane nelle prossime posizioni per rappresentare in modo complementare aree diverse dell'elettorato italiano fedeli al celebre detto, vecchio ma sempre valido, del "marciare divisi, colpire uniti", principio guida della strategia del generale prussiano Helmuth Karl Bernhard Graf von Moltke. A Fratelli d'Italia il compito di dare voce a chi non ce la fa più, all'ampio fronte della protesta composto da quelle fasce sociali scontente, che non vedono differenze evidenti tra il Conte due e il governo Draghi.
Alla Lega, invece, il ruolo di "incidere, di contare, di condizionare da dentro, di rappresentare il buon senso di milioni di italiani che vogliono tornare alla vita e al lavoro ", come ama ricordare Salvini. E alla luce del risultato finale, la Lega fa trapelare tutta la sua soddisfazione per la mediazione raggiunta sul coprifuoco. Già a maggio - esulta il partito verde - valutando l'andamento dei contagi, la misura potrà essere modificata. Il pressing di Lega e Forza Italia - insistono a Via Bellerio - ovvero il 'centrodestra di governo', ha dato i suoi frutti con una posizione comune a tutta la maggioranza.