Politica

Governo Lega (Salvini o...) con fuoriscuti del M5S (i nomi). L'ipotesi c'è

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Governo, Centrodestra lavora per avere l'incarico. Se fallisce, governo del Presidente (Pajno)


Il Centrodestra si presenterà unito alle nuove consultazioni al Quirinale che ci saranno lunedì prossimo (vedi il calendario nel box a lato). E' il segnale che Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia faranno l'ultimo tentativo per cercare di ottenere un pre-incarico o un mandato esplorativo ad un esponente del Carroccio,

QUIRINALE: CONSULTAZIONI DAL 7 MAGGIO: IL CALENDARIO - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riprenderà lunedì 7 maggio le consultazioni per la formazione del nuovo Governo. Quì di seguito il calendario: 10.00 "Movimento 5 Stelle". 11.00       "Fratelli d'Italia". "Forza Italia - Berlusconi Presidente". "Lega - Salvini Premier". 12.00    "Partito Democratico". 16.00    "Liberi e Uguali". 16.20 Gruppo Parlamentare per le Autonomie (SVP-PATT,UV) del Senato della Repubblica, Partito SVP (Südtiroler Volkspartei) e (UV - Union Valdôtain). 16.40   Gruppo Misto del Senato della Repubblica. 17.00 Gruppo Misto della Camera dei Deputati. 17.30   On. Dott. Roberto FICO, Presidente della Camera dei Deputati. 18.00     Sen. Avv. Maria Elisabetta ALBERTI CASELLATI, Presidente del Senato della Repubblica.

in quanto prima forza della coalizione. Le ipotesi di accordo politico però sono ormai tramontate. Di Maio non ha alcuna intenzione di togliere il veto su Berlusconi, Martina e Renzi dicono no ad un esecutivo con il Centrodestra, e in particolare con la Lega, e Matteo Salvini, come ha scritto Affaritaliani.it, ha tra i suoi paletti inderogabili il no ad intese con i dem. Che fare, dunque? Fino a domenica sera il Capo dello Stato valuterà eventuali "novità" a livello parlamentare. Quasi impossibile un cambiamento di idee di M5S e Pd, queste novità potrebbero arrivare dalla disponibilità di singoli parlamentari a sostenere un esecutivo di Centrodestra.Matteo Salvini ha convocato per domani il consiglio federale della Lega. All'ordine del giorno della riunione del massimo organo esecutivo del partito "comunicazioni del segretario" e l'analisi delle candidature in vista delle comunali del 10 giugno. La riunione sara' anche occasione per fare il punto sulla situazione politica in vista dell'ultimo giro di consultazioni per la formazione di un governo, che si appresta ad avviare Sergio Mattarella a partire da lunedi'.

Matteo Salvini ha convocato per venerdì 4 maggio il consiglio federale della Lega. All'ordine del giorno della riunione del massimo organo esecutivo del partito "comunicazioni del segretario" e l'analisi delle candidature in vista delle comunali del 10 giugno. La riunione sara' anche occasione per fare il punto sulla situazione politica in vista dell'ultimo giro di consultazioni per la formazione di un governo, che si appresta ad avviare Sergio Mattarella a partire da lunedi'.

E' il famoso schema dei neo-responsabili che potrebbero emergere con il timore di nuove elezioni a breve e della perdita dei benefici appena acquisiti. Fonti qualificate di Forza Italia affermano che ci sarebbero 12-15 deputati a Montecitorio e 6-7 senatori a Palazzo Madama eletti tra le fila dei 5 Stelle pronti a lasciare Di Maio e, teoricamente, disponibili ad appoggiare un governo di Centrodestra. Tra questi parlamentari ci sarebbero sia quelli espulsi prima del voto sia altri peones sparsi da Nord a Sud. Si fanno i nomi, ad esempio, di Andrea Cecconi, Silvia Benedetti, Vincenzo Caso, Catello Vitiello e Salvatore Caiata. Certo, i numeri sono ancora esigui (alla Camera ne servono 55-60 e al Senato almeno una trentina) e Salvini ha detto chiaramente che non vuole vivacchiare trattando ogni volta con 50-60 Scilipoti.

E' vero anche, però, che se ci fosse la formazione di un gruppo in Parlamento, o quantomeno l'intenzione di crearlo, lo scenario muterebbe. Quanto al premier leghista in pole position resta ovviamente il nome del segretario. Ma lo stesso Salvini ha sempre affermato dal 5 marzo in poi che non dice 'io o nessuno' aprendo quindi ad altre ipotesi. In casa Forza Italia, ad esempio, spingono per la soluzione Giancarlo Giorgetti. Il capogruppo leghista a Montecitorio, vera mente di Via Bellerio, spiegano fonti azzurre berlusconiane, avrebbe maggiori chance rispetto a Salvini di convincere anche qualche parlamentare del Pd, e non solo dei 5 Stelle, a votare la fiducia.

Si tratta comunque di un filo molto sottile e di ipotesi certo non probabili, almeno al momento. Considerando quindi il no categorico del Capo dello Stato alle elezioni anticipate imminenti e soprattutto con l'attuale legge, se si chiudesse del tutto la porta verso un esecutivo a guida Centrodestra, resta la strada del governo del Presidente, al quale Salvini ha già detto di no ma che Pd e Forza Italia non escludono. E il nome in pole position, come ha scritto Affaritaliani.it, resta quello di Alessandro Pajno, presidente di sezione del Consiglio di Stato vicinissimo a Mattarella e gradito al M5S che è stato sottosegretario all'Interno nel governo Prodi. Ma anche in questo caso non è detto che in Aula ci siano i numeri. Tanto che un politico navigato come il democristiano Gianfranco Rotondi, contattato da Affaritaliani.it, vede addirittura un "pericolo Weimar" a seguito di una "crisi istituzionale" senza precedenti.