Politica

Governo, M5S esulta: "Sgarbi finalmente fuori dal governo"

di Redazione

I pentastellati: "Ce l'abbiamo fatta"

Dimissioni di Sgarbi, Pd: "Meloni e Sangiuliano spieghino la loro reticenza"

"Ce l'abbiamo fatta. Le dimissioni di Sgarbi con effetto immediato fanno tirare un sospiro di sollievo a tutto il Paese. È il risultato concreto di tutti gli sforzi che il MoVimento 5 Stelle ha messo in campo in questi mesi rispetto ad una delle questioni morali più eclatanti tra quelle che attanagliano il governo. La nostra tenacia è stata premiata nonostante il tentativo di insabbiare il caso e di metterlo a tacere, ma davanti alla nostra determinazione non è bastato. Evidentemente Giorgia Meloni e il suo governo non potevano reggere alla mozione presentata dal Movimento 5 Stelle e alla pressione mediatica anche internazionale che il suo caso ha suscitato. È un risultato che portiamo a casa in difesa del prestigio delle istituzioni e per l'immagine dell'Italia all'estero". Così gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura alla Camera e al Senato.

Sgarbi: Maiorino (M5s), sue dimissioni siano esempio per altri - "Forse per la prima e unica volta nella sua vita Vittorio Sgarbi ha avuto un sussulto di dignità che può essere un esempio per qualcuno. Ovviamente quella di Sgarbi non è una libera scelta, ma sapeva che il count down verso la mozione di revoca promossa dal Movimento 5 stelle correva inesorabile e che comunque, grazie agli sforzi enormi che abbiamo messo in campo contro il silenzio che Giorgia Meloni voleva imporre su questo caso, la sua fuoriuscita dal governo era sempre più vicina". Lo dichiara la vicepresidente del gruppo M5s in Senato, Alessandra Maiorino. "Dicevamo però che le sue dimissioni potrebbero essere un esempio per altri. Abbiano un sussulto di dignità anche altri membri del governo e della maggioranza che con la loro condotta mettono in discussione la disciplina e l'onore che la Costituzione prescrive a chi riveste un incarico pubblico. Mi riferisco ad Andrea Delmastro, Maurizio Gasparri, Daniela Santanchè e a tutti i protagonisti della questione morale del governo Meloni", conclude. 

Sgarbi: uff.stampa Gasparri, Maiorino straparla, sarà querelata - "Nonostante le querele che ha accumulato la grillina Maiorino continua a straparlare. E ovviamente a farsi querelare". Lo dichiara l’ufficio stampa del senatore Maurizio Gasparri.

Governo: M5s, passo indietro Santanchè auspicabile - "In queste ore in cui si parla con giusta enfasi delle doverose quanto tardive dimissioni del sottosegretario Sgarbi, sta piombando ancora di più nel dimenticatoio il vergognoso caso della ministra Santanchè. Sui giornali continuano ad emergere nuovi guai per la galassia Visibilia, ma a questo penseranno i magistrati. Quel che è grave è la coltre di omertà con cui Meloni ha avvolto la vicenda della sua ministra del Turismo, forse dovuta all’imbarazzo per le palesi menzogne raccontate dalla stessa in Parlamento e quindi ai cittadini italiani. Noi siamo convinti che chi ha sfruttato la cassa integrazione Covid per il proprio tornaconto, facendosi beffe dei lavoratori, non può continuare a sedere beatamente in Consiglio dei ministri. Il passo indietro, che anche qui arriverebbe più che tardivo tra bilanci falsati e Tfr intascati, sarebbe l’opzione più auspicabile. Magari accompagnato da qualche parola della presidente del Consiglio". Lo scrivono in una nota i parlamentari del M5s delle commissioni Attività Produttive della Camera e Industria-Turismo del Senato, Emma Pavanelli, Chiara Appendino, Enrico Cappelletti, Sabrina Licheri, Gisella Naturale e Luigi Nave.

Sgarbi: Pd, Meloni e Sangiuliano spieghino la loro reticenza - "Meloni e Sangiuliano spieghino al Parlamento per quali ragioni il governo ha fatto orecchie da mercante sul caso Sgarbi". Lo dichiarano i componenti Pd della commissione cultura della Camera, commentano le annunciate dimissioni "con effetto immediato" da sottosegretario da parte di Vittorio Sgarbi. "Il governo ha fatto di tutto per evitare di prendere una posizione chiedendo, in più occasioni, il rinvio dell'esame parlamentare della mozione di sfiducia pur di non esprimersi sul caso. Per quali ragioni? Meloni, che dice di non essere ricattabile, dica come mai lei e il ministro della cultura abbiano agito con tanta reticenza".