Governo neutrale, panico m5s: 30 grillini pronti a votarlo e a tradire Di Maio
Sospetti nel m5s su 30 potenziali sostenitori del governo neutrale. L'ultimatum ai "traditori": "O voti secondo indicazioni o non sarai ricandidato"
Mentre il "governo neutrale" prosegue la sua lenta formazione, e il tessitore Sergio Mattarella cerca di trovare la quadra per uscire dallo stallo e dalla crisi istituzionale più grave dell'Italia repubblicana, nel m5s dilaga il panico.
Già, perché secondo Federico Capurso della Stampa, vi sarebbero trenta parlamentari grillini pronti a tradire i diktat di Luigi Di Maio e dei vertici del M5s, per votare la fiducia alla proposta di Mattarella.
Scrive Capurso: "Nelle ultime ore [qualcuno del M5s] ha stilato una lista di 30 parlamentari grillini che potrebbero decidere di non votare in linea con il gruppo (ovvero la sfiducia al governo neutrale con conseguente voto a luglio)".
Ma Capurso va oltre, dichiarando che "Alcuni dei trenta sono già stati avvertiti dagli sherpa di Di Maio: «Se seguirai le indicazioni del gruppo, verrai ricandidato. Altrimenti, verrai espulso».
E fra di loro sarebbero compresi anche i desaparecidos ministri della famigerata lista di Di Maio, che nelle chat di gruppo si mostrano da tempo a un "buon governo tecnico". Linea un po' diversa di quella che dava il trionfale titolo alla loro chat "Let's rule Italy" (Governiamo l'Italia), ma tant'è.
Oltre ai "non ministri" di Di Maio, "vi sono poi una decina di eletti nei collegi uninominali, provenienti dalla società civile e slegati dalle logiche di partito, così come alcuni eletti al plurinominale in Campania, Calabria e Sicilia. L’operazione dei vertici, per ora, sembra riuscita: i fermenti sono stati soffocati. Tanto che oggi, gli stessi «responsabili» grillini, alla rinnovata stima nei confronti di un governo del Presidente fanno seguire un «però non lo voterò»".
Aanloghi problemi, scrive ancora Capurso, agitano alcuni - pochi, in realtà - parlamentari della Lega, che ragionano su una possibile débacle grillina alle prossime elezioni a tutto vantaggio del Carroccio e quindi sarebbero sulla carta propensi a votare il "governo neutrale". Ma tra il dire e il fare...
Mentre in Forza Italia, i favorevoli alla proposta di Sergio Mattarella sono ovviamente un gruppo più folto, malgrado nel partito di Berlusconi regni il caos più completo. Il Cavaliere e Salvini restano indissolubilnente legati per via delle tante giunte in cui governano assieme e ogni mossa da entrambe le parti dev'essere calibrata al millimetro per non compromettere ulteriormente il rapporto teso ma vincolante per tutti e due.
Le insidie per il governo neutrale non ancora nato, intanto, si fanno sempre più numerose.