Politica
Governo, Patuanelli (M5s): “Al voto? Allora alleanza con Pd e LeU"
Per il ministro Patuanelli (ex capogruppo pentastellato al Senato) la strada del M5s in caso di elezioni è l'alleanza con Pd e LeU
“Dopo il Conte bis ci sono solo le elezioni e in quel caso M5s deve guardare a un’alleanza con Pd e Leu” per “dimostrare, di fronte alla destra più conservatrice d’Europa, che noi siamo altro”: ad affermarlo è il ministro dello Sviluppo economico, il pentastellato Stefano Patuanelli, in un’intervista a Repubblica. “Ritengo che il Conte bis sia il secondo e ultimo governo di questa legislatura, non vedo spazio per altro se non le elezioni, senza ovviamente volermi sostituire alle prerogative del presidente della Repubblica” anche perché, aggiunge il ministro, “sono il primo a ritenere surreale il teatrino rimpasto sì, rimpasto no, crisi sì, crisi no”.
“Lavorando come maggioranza sulle cose che ci uniscono, che sono tante” afferma il ministro dello Sviluppo, e “mettendo davanti a tutto l’interesse del Paese che è fatto dei 69 miliardi a fondo perduto e 127 miliardi di prestiti del Recovery, dei 14 miliardi del React Eu, dei 43 miliardi del quadro finanziario pluriennale del bilancio europeo. Tutte queste risorse ci possono far disegnare un Paese che guardi alle generazioni future e questo deve essere il motore del governo”. Perciò “parliamo del futuro di questo Paese e questi sono i temi che dobbiamo affrontare".
Il Movimento ha sempre dimostrato grande responsabilità, ma non deve essere scambiata per attaccamento alle poltrone. Nel corso del 2020 si sono svolte molte elezioni, in Italia e fuori: la pandemia non può diventare un alibi per non andare al voto”, sostiene Patuanelli. Ma se si precipitasse verso le urne chi potrebbe essere il candidato premier dei 5 stelle? Alla domanda, Patuanelli risponde affermando che su questo tema “ci sarà il coinvolgimento dei nostri iscritti, che come sempre decidono nei passaggi importanti.
La mia idea è che servano un campo innovatore comune e un leader come Giuseppe Conte”, e “non solo” in un’alleanza con il Pd, per ché “c’è anche Leu” e con l’obiettivo di “dimostrare, di fronte alla destra più conservatrice d’Europa, che noi siamo altro”. E puntualizza: “devo ancora capire che differenza c’è tra un’alleanza organica e presentarsi agli elettori in coalizione, io faccio un ragionamento molto semplice: con la legge elettorale attuale un terzo del Parlamento viene eletto col maggioritario.
Vanno quindi presentati candidati comuni, non si può ragionare come se ci fosse il proporzionale e ognuno va da solo. Ma certo, deve avvenire sulla base di un progetto per il Paese. Con al centro innovazione, digitalizzazione, transizione verde, coesione sociale: temi su cui sfidare al rialzo i nostri eventuali alleati”
Quanto a Italia viva, invece, “è chiaro che se si apre una crisi e si va al voto perché una forza politica decide di non credere più a questa maggioranza, quel partito rimane fuori da una futura coalizione”, taglia corto Patuanelli.