Politica

Governo, Salvini a processo? No del M5S la prima ipotesi. Ecco cosa accade

Alberto Maggi

Diciotti, governo a rischio? No, assicurano fonti di M5S e Lega. Cosa accade dietro le quinte sul caso Diciotti-Salvini

"Alla luce degli atti abbiamo registrato la retromarcia di Salvini, la situazione è totalmente cambiata. In ogni caso la nostra posizione sarà compatta". Ad affermarlo è il senatore del Movimento 5 Stelle Mario Michele Giarrusso al termine della prima riunione della Giunta per le immunità di Palazzo Madama sul caso Diciotti. Ufficialmente i grillini non hanno ancora preso una decisione sul sì o il no al processo nei confronti del vicepremier Matteo Salvini, ma, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, tutto lascia pensare che salvo colpi di scena l'orientamento sia quello di 'salvare' il leader della Lega. La dichiarazione arrivata verso l'ora di pranzo del sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia, grillino campano come il presidente della Camera Roberto Fico, ha fatto molto rumore, ovviamente: "Va fatta una riflessione tecnica all'interno della Giunta, ma se il caso andrà in Aula, noi voteremo assolutamente sì".

Apriti cielo. Cade il governo? Macché. Non scherziamo. Fonti qualificate dei pentastellati a Palazzo Madama liquidano l'uscita di Sibilia con una battuta, "vota lui sì, va bene. Alla Camera, però...". Ironia scontata ed efficace visto che Sibilia è un deputato e a decidere su Salvini sarà il Senato. La riunione tra Luigi Di Maio e i senatori del M5S che si è tenuta nella tarda serata di martedì non ha sciolto le riserve sul comportamento dei pentastellati in Giunta ma soprattutto in Aula. Ma è servita a rendere evidente che non si tratta di una vicenda personale del ministro dell'Interno. "Aspettiamo di leggere la memoria dei ministri Di Maio e Toninelli e soprattutto del premier Conte", spiegano fonti grilline. "E' evidente che si è trattato di una decisione politica presa in maniera collegiale da parte di tutto il governo e non di una questione che riguarda Salvini". 

Ed è proprio l'accento posto sul fatto che il presidente del Consiglio in prima persona e tutto il Cdm si siano assunti la responsabilità sulla nave, cosa che faranno anche con atti formali e pubblici, a lasciar intendere che l'indicazione finale di Di Maio non sarà quella annunciata da Sibilia. "Non si tratta di salvare l'alleato di governo ma di difendere una scelta politica di tutto l'esecutivo", insistono dai 5 Stelle. Tecnicamente tutto è ancora possibile, vero, compresa la libertà di coscienza in Aula e il voto online sul blog del M5S. Ma al momento l'ipotesi prevalente è che l'orientamento del M5S sia quello di negare l'autorizzazione a procedere. E' ovvio che poi in Aula ci saranno alcuni senatori (Di Maio si augura non troppi) che comunque voteranno in dissenso e gli occhi sono naturalmente puntati sui fedelissimi di Fico e Di Battista.

Ma problemi non ce ne sono per il ministro dell'Interno visto che con il no di Forza Italia e di Fratelli d'Italia, oltre a quello scontato della Lega, bastano solo una ventina di parlamentari grillini per far sì che Salvini non vada a processo. Politicamente, quindi, al di là della questione legata alla nave Diciotti e alla gestione dell'immigrazione, fonti sia del M5S sia della Lega escludono categoricamente una crisi di governo. "Noi - spiegano i pentastellati - abbiamo il reddito di cittadinanza da far approvare in Parlamento, oltre a tante altre riforme come l'introduzione del salario minimo legale per tutti e la riduzione del numero dei parlamentari. La Lega ha quota 100, l'autonomia di Veneto e Lombardia e la legittima difesa. Saremmo matti se facessimo cadere il governo... Non scherziamo...". E dal Carroccio, magari con meno enfasi, confermano: "Nessuna crisi, si va avanti. Poi dopo le Europee, quando avremo contato e pesato i voti, ne riparleremo...".