Politica
Grillo, cinese che non conta nulla. Un vecchio comico in disarmo che...
Conte gli ha soffiato il poco che gli era rimasto di partito
Nessuno si è accorto che Zelensky non vuole la pace perché perderebbe tutto il suo potere. Da sconosciuto cabarettista in procinto di andare a processo per corruzione a Signore del Mondo. I miracoli del populismo. I miracoli dell’isomorfismo abeliano. E meno male che di quello nostrano ce ne siamo liberati ché ormai i fu Cinque Stelle sono diventati un mostricino molliccio e polimorfo in mano al mago di Oz, Giuseppe Conte, che oltretutto ha proprio Grillo alle sue dipendenze con tanto di “stipendio”, non dimentichiamoci infatti che lui è Genovese e al Soldo ci tiene, anche che chiacchiere francescane.
Grillo ha lasciato rovine e devastazioni dietro di se. Basti pensare a Roma dove dopo cinque anni della Raggi, alla sua sconfitta –è arrivata clamorosamente ultima- ci sono state scene di gioia popolare che non si vedevano dall’entrata degli americani nell’ultimo conflitto. Roba di Istituto Luce. Il suo attuale spettacolo “Io sono il peggiore” – il titolo percula ulteriormente il popolo martire italiano - è un grande flop di botteghino e se non ci fosse Conte a dargli i soldini ora sarebbe a pane e cipolla. Dicevamo però dei cinesi.