Politica

I comunisti contro la "minestra riscaldata" di Pisapia

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Intervista di Affaritaliani.it a Lorenzo Lang, segretario nazionale del Fronte della Gioventù Comunista (FGC)

Intervista di Affaritaliani.it a Lorenzo Lang, segretario nazionale del Fronte della Gioventù Comunista (FGC), che domani inizia il suo 2° congresso nazionale a Roma, che si concluderà domenica con una iniziativa pubblica. 

Che significato ha per voi questo congresso?
Nei quasi quattro anni che ci separano dal nostro primo congresso, nel marzo 2013, abbiamo raggiunto risultati importanti. Proprio pochi giorni fa abbiamo riconfermato la presidenza della Consulta degli Studenti di Milano con il 42% dei voti, e vinto le elezioni studentesche a Cosenza. A Roma lo scorso anno abbiamo preso il 18% affermandoci come seconda forza politica fra gli studenti. Siamo ormai riconosciuti come la principale organizzazione della gioventù comunista in Italia e a livello internazionale con oltre 15 delegazioni estere presenti. Cresce sempre più la nostra influenza nel movimento studentesco, da anni promuoviamo in tutta Italia mobilitazioni contro la scuola di classe. Oggi abbiamo il compito di aprire una nuova fase per il FGC, che dovrà vedere la gioventù in prima linea nel processo di ricostruzione comunista. Il congresso servirà proprio per inaugurare questa nuova fase.

E in questi tre giorni, quali saranno i principali temi in discussione? 
Il congresso sancirà in modo ufficiale l’unità d’azione fra la nostra organizzazione e il Partito Comunista, di cui Marco Rizzo è attualmente segretario e con il quale abbiamo sempre condiviso analisi politiche e rapporti internazionali. Un passaggio importante per noi, dato che il FGC in origine nasceva come un progetto ampio e con l’obiettivo di costruire in Italia l’organizzazione della gioventù comunista. Oggi quell’organizzazione esiste, e pensiamo che i tempi siano maturi per un rapporto più stretto con il PC. Lo slogan del congresso è “Organizzare le lotte, rafforzare la Gioventù per la ricostruzione comunista”, ed è esattamente quello che vogliamo fare. La nostra crescita in questi anni ha dimostrato che i comunisti possono tornare e acquisire consensi solo se ripartono concretamente dalle lotte; a ben poco servono apparentamenti al vertice fra gruppi dirigenti. Parleremo molto di scuola pubblica, università, lavoro e disoccupazione giovanile.  

Pochi giorni fa c’è stato il referendum costituzionale, dove pare che l’80% dei giovani si sia espresso per il no. Come interpretate questo dato?
Un gran bello smacco per Renzi, Unione Europea e Confindustria da parte dei giovani. Un dato importante, che testimonia un netto rifiuto nei confronti di un governo e un sistema di potere che hanno colpito duramente le condizioni di vita della gioventù delle classi popolari in Italia, con riforme come Jobs Act e Buona Scuola, che dequalificano l’istruzione e condannano una generazione alla precarietà e all’assenza di diritti sul lavoro. Occhio però a non farsi troppe illusioni su questo risultato. Le riforme citate sono passate tranquillamente anche con l’attuale Costituzione, e la sostituzione di Renzi con un altro governo, “tecnico” o politico che sia, non comporterà nessuna sostanziale inversione di rotta nelle politiche antipopolari portate avanti in questi anni contro i lavoratori e la gioventù. Quell’80% resta un dato significativo, ma ora abbiamo il compito di trasformare l’insofferenza espressa dalla gioventù in una nuova consapevolezza, cioè nella coscienza della necessità di organizzarsi per lottare contro questo sistema. È questo il lavoro da fare; la proposta di Pisapia, che tanto per cambiare ripropone il carrozzone della sinistra, è la solita minestra riscaldata.

Quali sono gli obiettivi del FGC nel prossimo periodo?
Il FGC è referente in Italia per l’organizzazione del 19° Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti, che si terrà in Russia nel 2017. Abbiamo già costituito il comitato preparatorio e abbiamo intenzione di mandare una grande delegazione italiana al Festival Mondiale con centinaia di giovani, come succedeva ai tempi del Pci quando la delegazione della Fgci portava migliaia di persone. Abbiamo tanto lavoro da fare nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro dove sono presenti i nostri militanti. Il lavoro di costruzione della nostra organizzazione e del Partito non è ancora finito; puntiamo a conquistare sempre più giovani alla nostra causa, per costruire un FGC più forte e capace di essere l’avanguardia delle lotte della gioventù in Italia.