Politica

Ignazio la Russa: "Sì all’autonomia purché con contrappesi istituzionali"

Di Giuseppe Vatinno

Ricordiamo che l’attuale esito disastroso della riforma del Titolo Quinto della Costituzione è dovuto alla fretta del centro-sinistra

Ignazio la Russa: "Sì all’autonomia purché con contrappesi istituzionali"

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa (FdI), ha dichiarato che "l'autonomia ci trova pienamente d’accordo se non è una debolezza per l’unità nazionale". Stesso concetto aveva espresso qualche giorno fa Fabio Rampelli (FdI) che è vicepresidente della Camera. Dunque due prese di posizione da parte di figure istituzionali “pesanti” dell’attuale Parlamento che indicano le sensibilità del tema per il centro – destra che, ricordiamolo, ha tre anime.

Una “storica” che si rifà al passato Movimento Sociale Italiano (MSI) che ha avuto in Fratelli d’Italia il suo esito storico, una liberale che è rappresentata da Forza Italia e che potremmo identificare con la destra della Democrazia Cristiana ed infine una federalista che è appunto incarnata dalla Lega, anche se una volta Massimo D’Alema la definì una “costola della sinistra” e lo stesso Umberto Bossi era stato iscritto al Partito comunista italiano (PCI). In ogni caso il federalismo è un tema importante non solo per il centro – destra ma per l’Italia.

Ricordiamo che l’attuale esito disastroso della riforma del Titolo Quinto della Costituzione è dovuto alla fretta che il centro – sinistra aveva appunto di dare un segnale “federale” all’elettorato. Ne nacque un pastrocchio che ancora produce danni visto che –ad esempio- Energia e Ambiente sono materia concorrenti che hanno prodotto confusione e incapacità anche di controllare i meccanismi dei trattati istituzionali. E poi c’è il problema di conservare i livelli essenziali di prestazione, ad esempio nella Sanità o nella Istruzione.