Politica
Il governo blocca i borseggiatori, ma la sinistra trova sempre difetti
Le borseggiatrici potranno finire in carcere e gli occupanti abusivi scacciati. Ma la sinistra li difende...
Le novità del pacchetto sicurezza approvato ieri a Palazzo Chigi dalla Premier Meloni
L’Italia –fino a poco tempo fa- era considerato il Paese di Bengodi dove tutto si poteva fare impunemente, senza paura di essere chiamati a risponderne. Un caso eclatante è quello delle “borseggiatrici incinte”, spesso Rom, che costituiscono una vera e propria tassonomia a parte. Cercando sul web c’è ancora il filmato di una che si vantava di essere ladra e che quello era il “suo mestiere”, cioè di rubare. Lo faceva con la nota strafottenza a cui ci siamo abituati e con la cantilena di rito per prendere in giro. Ora è stata arrestata e presto potrebbero finire dentro (anche se purtroppo non in carcere), naturalmente con tutte le guarentigie del caso, anche le borseggiatrici perennemente incinte e gaudenti.
“Previsto un regime più articolato per l'esecuzione della pena per le donne condannate quando sono in stato di gravidanza o sono madri di figli fino a tre anni. Non è più obbligatorio il rinvio dell' esecuzione della pena, ma è mantenuta tale facoltà in presenza dei requisiti di legge. Tra gli elementi che possono influire nella valutazione del giudice ci sarà, per esempio, la recidiva. È stata poi prevista la possibilità che la pena sia scontata presso gli istituti a custodia attenuata per detenute madri, fermo restando il divieto del carcere per le donne incinte e le madri dei bambini più piccoli (fino a un anno di età)”.
Nel dettaglio si può leggere questo articolo di Affari:
Governo: ok a pacchetto sicurezza: stretta su borseggiatrici e truffe anziani
“Qualcosa è cambiato” nel “mondo alla rovescia” in cui viviamo da diversi decenni. Il governo Meloni non intende più sopportare passivamente i soprusi di una minoranza incivile che non rispetta le regole e non le ha mai rispettate. Il pacchetto è vasto e contiene anche altre norme ma quelle attese da tutti erano quelle sulle borseggiatrici e poi su chi ruba la casa alla gente.
“È introdotto un nuovo delitto, perseguibile a querela della persona offesa, che punisce con la reclusione da 2 a 7 anni chi, con violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile altrui, o comunque impedisce il rientro nell'immobile del proprietario o di colui che lo deteneva”.
Che la gente lasci casa per andare a lavoro e poi la ritrovi occupata con gli occupanti protetti dalla legge poteva capitare solo in Italia. Finalmente non sarà più così, come del resto promesso in campagna elettorale. Inoltre ci sono inasprimenti contro i blocchi stradali di Ultima generazione, per intenderci.
“Il disegno di legge del Governo interviene anche sul fronte dei blocchi stradali, che si stanno moltiplicando e che creano enormi disagi ai cittadini. Ora la norma punisce con una sanzione amministrativa chiunque impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo. Il provvedimento approvato stabilisce che questa fattispecie diventi reato nel momento in cui risulti particolarmente offensiva ed allarmante, sia per la presenza di più persone sia per il fatto che sia stata promossa e organizzata preventivamente”. E anche qui non se ne può più di ecoterroristi che imbrattano le Istituzioni e bloccano il traffico impunemente.
Naturalmente la sinistra è subito insorta in difesa di ladre, occupanti abusivi e di ecoterroristi, come da copione a cui ci ha abituato negli ultimi anni, ma l’importante è che la gente lo sappia e soprattutto se ne ricordi.
Riportiamo ad esempio quanto incredibilmente dichiarato da Francesco Boccia (Pd): “L'unico istinto che hanno è quello securitario, quello di aumentare pene e spaventare il Paese. Forse secondo lui la gente non dovrebbe avere l’”Istinto securitario” e non spaventare i delinquenti ma farsi derubare in metro, farsi occupare la casa abusivamente e farsi bloccare nel traffico con il sorriso sulle labbra. Ha proprio ragione il generale Vannacci, siamo capitati in un “mondo al contrario”.