Politica
Il no di Mattarella ai giallo-verdi butta in campo il rischio Europa

Un errore non dare voce al voto italiano
Un attacco speculativo assolutamente non motivato verso un paese, l’Italia che, detiene non solo il record del maggior debito pubblico al mondo ma pure quello di migliore ed affidabile pagatore.
Questo attacco è quanto si sta vedendo in questi giorni sullo scena internazionale: lo spread in crescita, la Borsa che sconta pesanti perdite e pure attacchi dai media di regime quali Economist, New York Times, Ft e Suddeuschte Zeitung.
Un errore pericoloso. I commenti pesanti sopra l'Italia.
Senza dimenticare il commento pesante di Angela Merkel ( Italia equiparata alla Grecia) e i molti commenti a ‘capocchia’ degli burocrati di Bruxelles.
Ultima perla quella del portavoce di Juncker che ha avuto il coraggio di dire che’ i mercati insegneranno agli italiani come votare’.
Deboli, quasi mute, le voci nostrane a difesa del paese che, comunque, rimane sempre uno dei fondatori dell’Europa.
Ed allora perchè tutto questo?
Un errore pericoloso. Il coraggio di dare valore al voto degli italiani
In tutto questo il nostro Presidente Sergio Mattarella ha una grande responsabilità, che è quella di non aver avuto il coraggio di dare il via ad un Governo espressione del voto degli italiani.
Un paese dove il voto dei cittadini non è rispettato è molto più debole di un paese che ha un debito.
I debiti si pagano, il voto democratico non ha prezzo.
Pur agendo nei binari della Costituzione Il Presidente ha voluto ‘cassare’ un nome, quello di Savona, soltanto per le idee e non per azioni o curriculum professionale.
Paolo Savona è tra i più quotati e conosciuti economisti della storia italiana e avrebbe saputo relazionarsi in Europa con decisione e competenza.
Sia Lega che M5S avevano a più riprese confermato che la permanenza in Europa non sarebbe stata messa in discussione. Tutto questo non è bastato.
Quello che però è davvero peggio non è tanto la fiammata dello spread o le borse in calo, il tema più pericoloso è che, con la sua decisione, il Presidente ha messo in campo, senza volerlo, adesso si, il tema dell’Europa.
Potrebbe questo diventare un tema delicato nella prossima campagna elettorale. Discutere di Europa dopo uno schiaffo pesante è un pericolo e un rischio che il Paese non può’ proprio permettersi.