Politica

Il Pd: 'Via Grillo o stop alleanza'. Ipotesi fuga di Conte. Ansia M5S

Di Alberto Maggi

Non si placa la polemica dopo le parole di Beppe Grillo sul figlio

Fuori Beppe Grillo dal Movimento 5 Stelle o nessuna alleanza politica ed elettorale. All'interno del Partito Democratico il contestato video dell'ex comico genovese nel quale prende le difese del figlio, accusato dalla Procura di Tempio Pausania per violenza sessuale di gruppo, ha lasciato il segno. A uscire allo scoperto sono stati oggi i due vicesegretari di Enrico Letta. "Le parole di Grillo sono inaccettabili e vergognose. Solidarietà alla ragazza, alla famiglia e alle vittime di ogni violenza. Non importa quando denunciate, cosa avevate fatto o indossato: non siete né complici né colpevoli. La politica deve sempre affermare questo principio", scrive su Twitter Irene Tinagli. Sulla stessa linea Peppe Provenzano: "Le parole di Grillo sono inaccettabili, tutta la solidarietà alla ragazza denigrata. Il M5S acceleri la sua transizione e con la guida di Conte abbracci sempre e comunque garanzie e principi dello Stato di diritto, in cui quel video è semplicemente inconcepibile e da condannare".

Fonti Dem spiegano ad Affaritaliani.it che, a questo punto, spetta all'ex premier Giuseppe Conte, insieme al ministro Luigi Di Maio e allo stato maggiore dei pentastellati, prendere una posizione netta e inequivocabile. L'invito che arriva dal Nazareno, condiviso da Letta e da tutte le anime del Pd - dal ministro Dario Franceschini fino alla sinistra di Goffredo Bettini e agli ex renziani di Base Riformista -, è quello di svoltare rapidamente con Conte leader 5 Stelle che possa garantire "il rispetto dei principi democratici e dei diritti civili".

Anche i partiti minori del Centrosinistra, potenziali alleati della nascente coalizione giallo-rossa, da Articolo Mdp a Sinistra Italiana passando per i Verdi, sono "sconcertati" per le parole di Grillo. Fonti del M5S confermano un certo stupore e imbarazzo per le parole "forti" del fondatore del Movimento e sottolineano come da tempo ormai si stia accelerando con il cambiamento voluto dall'ex presidente del Consiglio. Sempre che Conte, è il timore esiste nei pentastellati, non cambi idea (qualora non ottennesse ampie garanzie di potersi muovere a 360 gradi) lasciando il M5S per fondare un proprio movimento/partito. In questo caso sarebbero in tanti i grillini (ormai ex) pronti a seguirlo.