Politica

Ingroia-Azione Civile: con Rizzo-Donato l'ex pm punta al polpettone populista

Di Giuseppe Vatinno

“La sofferenza del popolo e la rabbia sociale esploderà nel prossimo autunno che prevedo sarà caldissimo. Occorre dare una risposta ai cittadini"

Arrivano le elezioni e arriva lui, l’ex PM Antonio Ingroia che puntuale come un cocomero estivo riciccia fuori "Azione civile" 

Arrivano le elezioni e arriva lui, l’ex PM Antonio Ingroia che puntuale come un cocomero estivo riciccia fuori. “Azione civile”, il movimento di cui è presidente lancia “Uniti per la Costituzione” che si legge nel comunicato: “Come sempre negli ultimi dieci anni guarderà al mondo reale, alla società che soffre e che deve coalizzarsi, organizzarsi, ribellarsi contro questo Palazzo del Potere sempre più distante dai cittadini. Contro ogni forma di mafia e corruzione, per un’Italia più libera e sovrana, finalmente più Giusta e che sappia coniugare Sviluppo, Diritti, Lavoro, Libertà, Progresso e Legalità”.

Poi il proclama scende nel concreto con il tentativo difregare voti al Movimento Cinque Stelle, naturalmente sempre in nome del “popolo sovrano”: “La sofferenza del popolo e la rabbia sociale esploderà nel prossimo autunno che prevedo sarà caldissimo. Occorre dare una risposta e incanalare questa disperazione e questa voglia di ribellione specie dopo il tradimento del Movimento 5 Stelle e della Lega che avevano dato vita al governo giallo-verde proprio per rispondere a quelle istanze che arrivavano dal paese reale”.

Prosegue con l’omaggio movimentista che sembra copiato dal programma dei gruppettari extra parlamentari degli anni ‘70 dello scorso secolo, con il solito attacco alla Nato, agli Usa, al capitalismo, alle multinazionali e ad un ben non altrimenti identificato “sistema”, che molto ricorda le lotte no – vax e l’invito esplicito a riappropriarsi della propria sovranità scippata al popolo italiano.

Insomma un bel polpettone populista, ma in chiave ribellista che solletica, inevitabilmente, non solo lo zoccolo duro di sinistra ma anche certa destra estremista, che Fratelli d’Italia non rappresenta più, data la palese ed esplicita veste atlantica del partito della Meloni.

Certo c’è da raccogliere le firme in un agosto infuocato, ma Ingroia dice di non spaventarsi e che ce la faranno. Epici, mitici, sorprendenti e coraggiosi questi mirmilloni in sedicesimo pronti alla pugna, magari armati di una lattina di Coca Cola per combattere la sete.

Insieme a Ingroia ci sarà il Partito comunista di Marco Rizzo, uno dei “Lothar” storici della politica italiana. Ma le sorprese non sono finite qui. Nel minestrone ideologico c’è anche Francesca Donato l’ex leghista no vax, bionda, alta e di bella presenza invitatissima ai talk show televisivi, prima no euro vicina a Mario Borghezio, ora ripete il mantra del “vaccino pericoloso”.

Cosa ci facciano insieme un ex PM giustizialista, un ex comunista di quelli rudi e una ex leghista populista è un vero mistero a meno che non si analizzi la cosa alla luce del fatto che le elezioni fanno miracoli e la paura (di tornarsene a casa) fa 90 e se ne vedono letteralmente di tutti i colori.

Certo che Antonio Ingroia, già sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Palermo non è che abbia avuto grande fortuna con la sua precedente creatura “Rivoluzione Civile” che aveva sullo sfondo del simbolo (come del resto nell’attuale) il quadro Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo: è stato un fallimento totale e nel 2013 ha dato il colpo di grazia definitivo a Italia dei Valori di Antonio di Pietro.