Intercettazioni, via libera del Cdm. Orlando: "Non più contro la privacy"
Svolta sulle modalità di indagine. Il ministro Orlando: "Ora più privacy, ma niente freni alle indagini"
Via libera definitivo del Consiglio dei Ministri alla riforma delle intercettazioni, che entrerà in vigore dopo sei mesi dalla sua pubblicazione prevista per gennaio. Solo una norma, quella che sancisce il diritto dei giornalisti ad avere copia dell'ordinanza di custodia cautelare, una volta resa nota alle parti, sarà invece efficace tra un anno. Il testo era stato già approvato dal Cdm il due novembre e poi mandato per i pareri alle commissioni competenti di Camera e Senato.
Oggi dunque il via libero definitivo. I punti centrali del provvedimento, che pone un freno agli abusi e prevede la creazione di un archivio riservato custodito dal pm, entreranno in vigore 180 giorni dopo la sua pubblicazione. La norma che legittima l'accesso dei giornalisti alle ordinanze del gip, invece, entrerà in vigore tra un anno. "Abbiamo un Paese che utilizza le intercettazioni per contrastare la criminalità - è il commento del ministro della Giustizia Andrea Orlando - e non per alimentare i pettegolezzi o distruggere la reputazione di qualcuno".
Orlando ha sottolineato come il provvedimento, "senza restringere, ma anzi autorizzando ad intercettare in un modo più agevole, impone una serie di vincoli e divieti che impediscono di usarle come strumento di diffusione di notizie improprie".