Politica

Riforme, Rosato (capogruppo Pd alla Camera): l'Italicum non si tocca


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


"L'Italicum non si tocca. Per quanto ci riguarda si tratta di una riforma già fatta e ora abbiamo altro a cui pensare". Il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, interpellato da Affaritaliani.it, chiude a qualsiasi modifica della nuova legge elettorale.

LA RISPOSA DELL'NCD - "Ha ragione Quagliariello. La modifica dell'Italicum serve a un alleato indispensabile del governo, quale è Area Popolare, ma serve anche all'Italia". Lo afferma ad Affaritaliani.it il senatore dell'Ncd Roberto Formigoni. "Non si può pensare di eliminare attraverso una legge elettorale tradizioni storiche, culturali e politiche presenti nel nostro Paese. Penso che quella di Rosato sia una risposta non meditata e del tutto intempestiva. Mi auguro che il Pd sappia riflettere e concordare con noi".

LE PAROLE DI QUAGLIERIELLO CHE HANNO ACCESO IL CASO - "Noi chiediamo una modifica della legge elettorale, per rispetto della nostra identita', della nostra storia e anche della storia d'Italia. Non e' un ricatto, e le riforme non sono in discussione. Ma, per quel che mi riguarda, un diniego o un'alzata di spalle ricevuto su questo terreno da un alleato di governo sarebbe grave. E nessuno potrebbe ritenere che il diniego a comprendere le ragioni della propria identita' e di uno spazio di autonomia che ci consenta di far andare avanti la nostra esperienza resti senza conseguenze". Da San Giovanni Rotondo, dove e' intervenuto alla festa dell'Udc, il coordinatore nazionale Ncd Gaetano Quagliariello ha lanciato un messaggio chiaro agli alleati di governo. "Ci si accusa di aver cambiato idea, ma non e' cosi'. Quando e' stato approvato l'Italicum - osserva Quagliariello - non potevamo prevedere che un'area politica, l'area che ci eravamo prefissi di rifondare, sarebbe stata egemonizzata da un leader lepenista e da posizioni improponibili su Europa e immigrazione, per cui oggi il sistema si va strutturando intorno alle leadership di Renzi, di Grillo e di Salvini e, a legge elettorale vigente, intorno alle loro liste. Anche aggregandosi, per le forze popolari in un sistema tripolare sarebbe impossibile sopravvivere autonomamente perche' a ridosso delle elezioni noi saremmo completamente schiacciati dai contrapposti appelli della sinistra e della destra estrema per impedire che al ballottaggio con Grillo vadano gli avversari. Non si tratta dunque - aggiunge il coordinatore Ncd - solo del nostro interesse politico: siamo in tanti a non essere disposti a entrare ne' in una lista lepenista ne' in una lista socialdemocratica, ma credo che sia anche interesse dell'Italia che continui a esistere una forza occidentale in politica estera, liberale in economia e cristiana nei principi, e che sia praticabile l'alleanza tra culture politiche differenti. Credo inoltre che sia interesse anche dei nostri alleati di governo che questa forza abbia lo spazio istituzionale per esistere autonomamente. Per queste ragioni chiediamo la modifica della legge elettorale prevedendo il premio alle coalizioni, e per queste stesse ragioni - conclude Quagliariello - considererei grave che i nostri alleati di governo ci rifiutassero la possibilita' di esistere".

"Temo sia anche utile per il Pd pensare a un cambiamento della legge elettorale. Certo non sarà semplice, i nodi quando non si sciolgono poi rimangono tutti sul pettine. E penso che il Centro che qui in Puglia ha sempre avuto un ruolo importante nel dialogo con il Pd faccia esattamente ciò che è giusto fare per se stesso ma anche per il bene del Paese. Non possiamo fare a meno di questa energia e lasciarla a disposizione di progetti conservatori, qualche volta anche salvininiani o leghisti". Lo ha detto il presidente della regione Puglia Michele Emiliano arrivando a San Giovanni Rotondo dove è in chiusura la festa annuale dell'Udc.